CASTEL DEL GIUDICE -“’Credo che avere la terra e non rovinarla sia la più bella forma d’arte che si possa desiderare’, diceva Andy Warhol. Ebbene, qui la terra non solo non è stata rovinata, non e stata abbandonata, è teatro di un progetto di rigenerazione che sta meritando fama ben oltre i confini nazionali”.
Nella citazione e nelle parole della giornalista Maria Stella Rossi, il senso di una nuova, colorata e scintillante presenza nella piazza panoramica dell’albergo diffuso di Borgotufi, a Castel del Giudice, in provincia di Isernia, al confine con l’Abruzzo: la “Fanciulla”, creata dal grande artista pescarese Franco Summa, scomparso a gennaio all’età di 81 anni. Immaginata negli ultimi mesi della sua straordinaria esistenza. Una figura femminile stilizzata, primigenia, una madre apotropaica, “un arcobaleno di forme che è un raggio di luce contro il grigiore del mondo”, è stata definita.
La “fanciulla” d’ora innanzi sarà di casa nel cuore dell’albergo diffuso aperto nel 2016, e che questa estate ha registrato un record di presenze, nelle sue 33 abitazioni con 100 posti letti. Il merito dell’operazione artistica e urbanistica è di Enrico Ricci, imprenditore edile abruzzese, ex presidente provinciale dell’Aquila e poi regionale dell’associazione nazionale costruttori edili (Ance), con il pallino dell’arte, promotore del recupero del borgo con il fratello Gianfranco Ricci e l’imprenditore di origini molisane Ermanno D’Andrea, in partnership con il Comune di Castel del Giudice. Fluidificatone dell’incontro con Summa, Franco D’Amico, arredatore di interni abruzzese con la passione per il design. Di qui la proposta di creare un’opera da installare nel cuore di Borgotufi.
L’iniziativa è nata in collaborazione con la Fondazione Summa- che valorizza il lavoro artistico del maestro e lavora per la qualità dei luoghi urbani, evidenziando il ruolo fondamentale dell’arte – e con il patrocinio del Comune di Castel del Giudice.
Dopo l’inaugurazione si è tenuto l’incontro dal titolo “Recupero arte comunicazione per una nuova visione dei borghi”, nella sala convegni di Borgotufi. A partecipare la direttrice della rivista Donna Moderna, Annalisa Monfreda, lo chef stellato Niko Romito, il presidente del Parco nazionale della Majella, Lucio Zazzara, docente di urbanistica, lo stesso ingegnere Ricci, il sindaco di Castel del Giudice, Lino Gentile, e il vicepresidente della Fondazione Summa, Giovanni Tavano. Presente anche Giovanni Legnini, commissario straordinario di Governo alla ricostruzione delle aree colpite dal terremoto del Centro Italia del 2016 e del 2017.
“Quest’opera è solo il primo passo che vuole fare di Borgotufi anche un luogo di cultura. L’aspetto della femminilità, magistralmente interpretata dal mastro Summa, è importante, anche perché buona parte delle persone che lavorano all’albergo diffuso sono donne. Prossimi passaggi saranno l’apertura di botteghe e laboratori artigianali e la realizzazione di un biblioteca che avrà anche la funzione di centro espositivo”, ha spiegato Ricci ad Abruzzoweb.
“Questo borgo – ha aggiunto – è nato dal recupero, in chiave moderna ma rispettoso della valenza del preesistente, di stalle ed edifici rurali oramai abbandonati, che avevano perso in modo irrimediabile la loro funzione. E’ divenuto un albergo diffuso, grazie alla partnership tra i privati e il Comune. Chi viene qui dimora in una singola abitazione, ha la sua chiave, il suo spazio, la sua cucina, il suo focolare. Può poi fruire di vari servizi in altri spazi del borgo, come il bar, il ristorante, il centro benessere, il centro massaggi con i suoi fisioterapisti, il bagno turco, e ancora la possibilità di fare escursioni nel meraviglioso e incontaminato paesaggio circostante. Ha la possibilità di visitare luoghi ricchissimi di storia, e bellezze naturali”.
LA DIRETTA
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