L’AQUILA – Una buona notizia è senz’altro l’attivazione del treno turistico che per due volte al mese con partenza dalla costa adriatica per tutta l’estate raggiungerà, lungo la suggestiva ferrovia, la valle subequana e media valle dell’Aterno, nel parco regionale Sirente Velino in provincia dell’Aquila, con la prima corsa che ha avuto un grande successo.
Ma c’è anche chi, tra nuovi e vecchi abitanti, che si è sommessamente permesso di osservare il fatto che il treno, per chi non è turista, nemmeno si ferma durante l’anno nelle piccole stazioni di Acciano, Beffi, Tione degli Abruzzi e Fontecchio e Fagnano-Campana, per raggiungere in primis L’Aquila e Sulmona. E come ha detto il giovane scrittore Savino Monterisi, “Borghizzazione significa che se sei un abitante delle aree interne e vuoi andare a scuola o a lavoro con il treno non lo puoi fare perché semplicemente non ferma nella tua stazione, ma se sei un turista stai sicuro che un treno per arrivare nel weekend qualcuno te lo trova. Nel frattempo i paesi muoiono”.
In un futuro che si spera prossimo, potrebbe però in tal senso avvenire una svolta, in termini di mobilità e collegamenti in queste aree grazie a quasi un milione di euro di fondi Snai, ovvero della Strategia nazionale aree interne, con fondi governativi già disponibili.
Due di questi assi riguardano infatti, “Mobilità collettiva” con un investimento da 550.000 euro, e “Mobilità scolastica”, da 1oo.ooo euro, e promettono di colmarne l’atavico isolamento, corresponsabile dello spopolamento di questo angolo di Abruzzo.
C’è poi un terzo asse, che merita un focus a parte, quello della “Mobilità turistica”, da 450.00o, che intende rendere strutturale l’esperienza del treno del Parco Sirente-Velino. I primi due assi di intervento come si descriverà nel dettaglio qui di seguito, prevedono un sistema intermodale, con autobus elettrici più treno, per collegare alle stazioni, anche se non tutte, i paesi delle valli, ma anche un sistema a chiamata, in base al modello del taxi sociale, anche nelle ore serali.
Il progetto, grazie alla collaborazione di professionisti ed esperti in materia, è già stato già definito e presentato, nella forma di schede tecniche.
Non si ha notizia sullo stato di avanzamento, sulla esecutività del progetto, e dunque delle tempistiche e modalità di attivazione. Almeno però, seppure sulla carta, si legge di una svolta rispetto ad una indifferenza durata decenni.
Rfi non ne vuole infatti sapere di riattivare le piccole stazioni, perché, da quando si apprende, attivare le fermate ha dei costi, anche per le frenate dei treni, e si argomenta che non c’è utenza a sufficienza. A meno che non sia la Regione Abruzzo a sottoscrivere un contratto di servizio ad hoc e a metterci i soldi.
Per la politica metropolitano-centrica invece la priorità va nella direzione diametralmente opposta: quella di comprimere, eliminando nelle piccole stazioni anche soste di qualche minuto, il tempo di percorrenza tra L’Aquila e Sulmona.
Di fatto dividendo i cittadini tra quelli di serie A e quelli di serie B. Stessa logica sottesa al grande progetto miliardario della velocizzazione della ferrovia Pescara-Roma, se mai si farà, visto che per l’epocale progetto che rappresenta una solenne promessa elettorale da decenni, sono stati cancellati i finanziamenti del Pnrr, e primi cantieri è stato però promesso dal centrodestra al governo della Regione, si apriranno comunque, con altri canali di finanziamento.
Andiamo dunque a vedere il progetto nel dettaglio, scheda Snai alla mano. Il primo intervento, denominato “Mobilità collettiva” prevede un investimento da 550.000 euro e interessa tutti i Comuni dell’Area Gran Sasso e Valle Subequana, lungo le due direttrici stradali principali, la Statale 17 e la provinciale 261 e comprende Comuni inseriti, a sud, nel Parco Regionale Sirente Velino e, a Nord, nel Parco Nazionale Gran Sasso-Laga.
L’intervento si pone l’obiettivo di offrire un servizio di bus di dimensioni adeguate alle infrastrutture esistenti e che risponda all’esigenza di disporre di un trasporto capillare sul territorio con una copertura oraria soddisfacente ed un impiego cospicuo di mezzi ecologici”, puntando” sulla razionalizzazione delle corse esistenti del servizio di autobus e ferroviario, e garantendo una corsa all’ora che congiunga i centri maggiori dell’area con L’Aquila e Sulmona”.
E ancora, si prevede “un servizio di bus navetta a chiamata che si integra al servizio esistente”, attraverso un’applicazione per smartphone e un numero verde diretto ad un centro unico di prenotazione. Il bus navetta funzionerà anche come “taxi sociale” per garantire il collegamento diretto alle strutture sanitarie locali, nonché agli uffici pubblici ed ai centri commerciali.
Ed ecco dunque in concreto cosa sarà fatto: in primis l’acquisto di due bus navetta elettrici da 15/20 posti con pedana per trasporto disabili: uno che serva la Valle Subequana ed uno l’area Gran Sasso. In particolare il bus navetta area Subequana dovrà collegare i Comuni alle stazioni di San Demetrio e Molina, coordinandosi con gli orari dei treni. In più dovrà servire a collegare in determinati periodi dell’anno i Comuni alle stazioni della valle.
La navetta servirà anche da taxi sociale al fine di collegare i comuni ai presidi ASL di San Demetrio, agli uffici pubblici vicini ed ai centri commerciali. Il bus navetta nell’area Gran Sasso dovrà integrare il servizio TUA per collegare i Comuni alla SS 17 dove si sviluppano corse TUA sia per l’Aquila che per Pescara. Inoltre i bus navetta dovranno garantire il servizio a chiamata nelle ore serali in entrambe le aree; Ci sarà quindi la possibilità di prenotare corse serali dalle 21.00 alle 24.00ù sia per l’andata che per il ritorno verso L’Aquila o Sulmona.
Per il primo anno il servizio dovrà essere garantito dal giovedì alla domenica. Una volta valutata la sostenibilità dell’iniziativa, il servizio potrà essere esteso agli altri giorni della settimana.
Necessario sarà dunque progettare una app per cellulari in grado di gestire le prenotazioni e la predisposizione di un centralino che funzioni da CUP, l’introduzione di un biglietto unico autobus e treno, previo accordo con Tua e Trenitalia.
Capitolo a parte il potenziamento del trasporto scolastico, Mobilità scolastica, dal consto di 100.00 euro. L’obiettivo è rafforzare “il servizio di trasporto verso i plessi scolastici di Navelli, San Demetrio, Rocca di Mezzo e Barisciano. Nella zona della Valle Subequana, dove il servizio risulta efficiente, si prevede la dotazione di seggiolini all’interno degli scuolabus e di un accompagnatore/trice per permettere il trasporto dei bambini al nido.
Per la zona Gran Sasso con l’istituto comprensivo di Navelli ed un numero di studenti di circa 470 bambini, si prevede l’acquisto di due mezzi scuolabus ed il coordinamento del servizio su tutti i Comuni dell’area da e verso i poli scolastici che “dovranno fornire il servizio in un raggio di percorrenza di circa 15 km”.