CASTELBASSO BORGO DELLA CULTURA: MENEGAZ, “ARTE, MUSICA E PAROLE COME DIALOGO SUL POSSIBILE”

Novembre 17, 2021 17:49

TERAMO – “A palazzo Clementi, entrando, ci si trova subito davanti a due figure femminili, a due quadri, il primo di una artista contemporanea, Maddalena Tesser, la seconda, degli anni ’30 di Leonetta Pieraccini che ritrae la propria figlia che legge un libro. L’essenza di Castelbasso, borgo della cultura, è questo: un dialogo sul possibile, tra passato, presente e futuro, tra epoche e stili diversi, in un piccolo paese dell’entroterra teramano”.

Riassume così, nell’intervista ad Abruzzoweb, l’essenza di Castelbasso, borgo della cultura, il presidente della Fondazione Malvina Menegaz per le Arti e le Culture, Osvaldo Menegaz, 73 anni romano, padre di uno dei più importanti festival di arti varie, con una affinità elettiva con quella contemporanea in Abruzzo e forse in Italia, che offrirà anche quest’anno, fino al 29 agosto, un ricchissimo programma di assoluto livello. A cominciare dalla mostra Paso doble – dialoghi sul possibile, dislocata nei due edifici storici, palazzo De Sanctis e palazzo Clemente, a cura di Pietro Gaglianò. Non mancheranno, come da tradizione, la musica di qualità, in collaborazione con la Società della musica e del teatro Primo Riccitelli di Teramo, l’Istituzione sinfonica abruzzese, i Solisti Aquilani e con l’organista Roberto Marini; e la letteratura, grazie al solido rapporto con il FLA, Festival di Libri e Altre cose di Pescara. Primo appuntamento musicale è in programma con l’Orchestra sinfonica abruzzese che propone Queen in symphony, domenica 25 luglio, alle 21,30, in piazza Belvedere.

Osvaldo Menegaz, commercialista ancora in attività, si è innamorato di Castelbasso a fine anni ’80, paese dove la madre Malvina è nata, e da cui è emigrata a fine anni ’80, come tanti abruzzesi a Roma. Ha deciso però non solo di frequentare il paese di origine nei weekend, come tanti romani di ritorno, ma di contribuire a creare una possibilità di futuro per il territorio, prima con l’associazione Amici di Castelbasso, poi nel 2008 istituendo la fondazione, con sede nel quattrocentesco palazzo Clemente, creando dunque i celebre festival, con attività che si svolgono tutto l’anno, con laboratori e partecipazione a progetti europei.

“L’edizione del 2021 – spiega nell’intervista Menegaz – non può che seguire l’orma delle edizioni precedenti: mettere a confronto artisti di epoche diverse, giocare sul contrasto e la dialettica tra le opere contemporanee e l’antica architettura che le ospita, offrendo al visitatore una esperienza molto significativa”.