L’AQUILA – Tornano in Abruzzo le processioni del venerdì santo dopo le sospensioni imposte per due anni di seguito dalla pandemia del covid 19
Quella del Cristo Morto a L’Aquila, con i simulacri dell’artista Remo Brindisi, uscirà dalla basilica di San Bernardino alle ore 20. Si tratta della 66esima edizione con norme di sicurezza stringenti disposte dal tavolo della Prefettura che vieta assembramenti e impone ai partecipanti l’uso di mascherine Ffp2, preferibilmente nere. Il corteo percorrerà corso vittorio Emanuele, corso Principe Umberto, Piazza Palazzo, via Marrelli, Piazzetta Machilone e Piazza Duomo per poi tornare indietro all’inverso. La scorta d’onore sarà affidata al volontari donatori di sangue della Fidas.
Anche Chieti, dopo due anni di restrizioni e il cammino solitario dell’arcivescovo Bruno Forte con la croce in braccio, grande attesa di una delle processione tra le più antiche d’Italia.
Ad organizzarla come sempre l’arciconfraternita del Sacro Monte dei Morti, guidata dal presidente Giampiero Perrotti. Il corteo è composto dai rappresentanti delle confraternite degli incappucciati, dagli oltre 300 musici e cantori che intonano lo struggente canto del Miserere di Saverio Selecchy, dall’arcivescovo Bruno Forte, dalle autorità civici e militari regionali.
Per la processione del venerdì di Pescara, appuntamento dalle 19,30 con partenza dalla chiesa del Sacro Cuore in centro. Da qui il corteo religioso si snoderà lungo Corso Vittorio Emanuele, Ponte Risorgimento e Via Conte di Ruvo, prima di raggiungere la Cattedrale di San Cetteo.
In molti comuni del Pescarese e abruzzesi, con l’allentamento delle restrizioni Covid e dopo due anni di stop dovuti alla pandemia, torneranno in occasione del venerdì santo le processioni: a Loreto Aprutino ripartirà il tradizionale rito della processione degli incappucciati, mentre a Penne l’amministrazione comunale ha fatto sapere che sarà obbligatorio indossare la mascherina per i partecipanti: esentati i bambini con meno di 6 anni, le persone con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina e i figuranti del corteo impossibilitati per il proprio ruolo nel corteo religioso.
A Lanciano alle 19, i confratelli usciranno di nuovo per la solenne processione del Cristo Morto caratterizzata dalla presenza del Cireneo incappucciato che porta una pesante croce di legno. La figura del Cireneo è interpretata ogni anno da un penitente diverso e la sua identità è nota soltanto al priore dell’Arciconfraternita.
Al centro della processione sfilano i simboli della passione e la statua della Madonna Addolorata, portati da donne in nero e da bambini e ragazzi tra due ali di fedeli e confratelli che reggono fiaccole e recitano preghiere.
La raganella segna il ritmo silenzioso del corteo solo a tratti rotto dal suono della banda che esegue il Miserere. Alla fine del corteo sfila il catafalco su cui è adagiato il Cristo Morto. La statua, secondo la tradizione, sarebbe stata scolpita durante una visione mistica da una monaca clarissa che impazzì appena finita l’opera.
A Sulmona, quest’anno a causa epidemia del Covid il percorso della suggestiva processione del Cristo morto subirà alcune riduzioni al fine di ridurre il rischio degli assembramenti. La processione uscendo dalla chiesa della Santissima Trinità, in Corso Ovidio, percorrerà Corso Ovidio Piazza Carlo Tresca, farà il giro della Villa Comunale, transitando lungo Corso Ovidio per giungere in Piazza Del Carmine, fare l’anello di Piazza Garibaldi e percorrere nuovamente Corso Ovidio per il rientro nella chiesa trinitaria.
Il coro del Miserere prenderà parte alla processione; i coristi indosseranno le mascherine così come le autorità preposte hanno stabilito. Le toglieranno solo quando dovranno cantare. Per tutti i partecipanti è previsto il tampone per poter prendere parte alle processioni.
A Teramo, alle 4 del mattino, è tornata la tradizionale processione della Desolata: dalla cattedrale alle chiese del Cuore Immacolato, di San Domenico, del Santo Spirito, di Madonna del Carmine, di Madonna delle Grazie, di Sant’Antonio e della Santissima Annunziata per fare, poi, rientro in cattedrale.