FAGNANO: RIAPRONO LE PORTE DELL’EREMO DI SAN ROCCO, FESTA GRANDE DOPO MESSA IN SICUREZZA

Luglio 31, 2022 8:49

L’AQUILA – La popolazione di Fagnano Alto, in provincia dell’Aquila, ha ieri riabbracciato l’Eremo di San Rocco, nella frazione di Ripa, piccola chiesetta rupestre scavata nella roccia, risalente al diciottesimo secolo chiusa da 13 anni, quando un’ordinanza aveva interdetto la zona per la pericolosità della parete rocciosa sovrastante l’edificio sacro.

L’evento è stato presenziato dal primo cittadino di Fagnano Alto, Francesco D’Amore, presidente del Parco Regionale Sirente-Velino, affiancato da Monsignor Orlando Antonini e dal parroco Don Pedro.

La cerimonia si è svolta nella piazzetta antistante la chiesa di San Vittorino, dove la giornalista Roberta Galeotti ha moderato gli interventi degli ospiti, e a seguire il cammino verso l’eremo e la riapertura della chiesetta.

La zona era stata interdetta con un’ordinanza della protezione civile in seguito al terremoto del sei aprile 2009. L’eremo incastonato nella roccia è rimasto sempre intatto, ma la parete che lo sovrasta ha presentato dei problemi di stabilità.

“Oggi per noi non è un sabato qualunque. Poter restituire il piccolo eremo di San Rocco alla nostra comunità è motivo di orgoglio. La chiesetta è sempre stata meta di numerosi fedeli, devoti alla figura di San Rocco, e di tanti turisti che scelgono i nostri piccoli borghi per qualche giornata di relax, immersi nel verde”, ha detto un emozionato  D’Amore, e ha annunciato:  “La fiaccola del perdono quest’anno farà una piccola deviazione: raggiungerà anche il nostro eremo.

I lavori per la messa in sicurezza guidati dall’ingegner Antonio Capassi, che così ha descritto   i lavori necessari alla riapertura: “È stata bonificata l’area dal materiale pericolante e dagli arbusti, quindi c’è stata la fase del monitoraggio per individuare eventuali spostamenti o distaccamenti dalla parete. La parete ‘osservata speciale’ è stata, quindi, preparata, con la sistemazione di appositi prismi per intercettare le aree soggette a movimento. Ogni 3 mesi circa è stato ripetuta la verifica, individuando in questo modo alcuni massi in posizione precaria, subito estratti. Attraverso questa procedura abbiamo stabilizzato la parete a fine inverno, evitando qualsiasi potenziale rischio”.

Hanno partecipato attivamente all’opera di riqualificazione e di messa in sicurezza del sentiero che conduce all’eremo l’associazione Oro Nero e la Pro loco fagnanese.

La chiesa rupestre di San Rocco, incastonata nella roccia, è uno dei luoghi più suggestivi della Valle Subequana, con il suo soffitto roccioso, alto tra i 2.5 ed i 3 metri, con dipinte sopra  delle semplici stelle blu.

Sul primo altare, a destra dell’ingresso, un affresco rappresenta Gesù Cristo e Sant’Antonio di Padova, ed una piccola nicchia, posta al centro, ospita la statuina della Madonna. Proseguendo verso l’interno della chiesa, sulla parete destra, un altro affresco è disposto in due riquadri separati, nei quali sono rappresentate numerose figure di Santi tra cui si possono riconoscere San Sebastiano e San Rocco. Nella parte retrostante dell’altare vi sono tracce di un altro affresco dove sono riconoscibili motivi floreali e una tenue immagine delle Vergine.

L’eremo è databile intorno al XVIII secolo. Si narra di un miracolo attribuito a San Rocco che nell’800 guarì una ragazza da una grave infezione e di un altro prodigio avvenuto durante la processione in suo onore, quando un enorme masso si staccò dalla montagna, ma per intercessione del Santo si fermò tra le rocce lasciando incolumi i devoti.

Sull’intonaco sono presenti numerose scritte devozionali databili ai primi anni del ‘900. Sul lato destro, appesi ad una corda, pendono numerosi indumenti: sono ex voto che con brevi frasi ricordano la grazia ricevuta.