FORESTE: IN ABRUZZO 380 MILA ETTARI, 38 VETUSTE, “SONO FUTURO BIODIVERSITA'”

Marzo 22, 2021 9:43

PESCASSEROLI, 22 MAR – In Abruzzo 380 mila ettari di foreste con 34 foreste vetuste tra cui le 5 faggete del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, Patrimonio dell’Umanità Unesco dal 2017: nella giornata internazionale delle foreste si torna a parlare di biodiversità forestale, per custodirla occorre conoscere e conservare i dei boschi vetusti.

Nella “Strategia dell’Unione Europea sulla biodiversità per il 2030” si riconosce il valore intrinseco delle foreste primarie e delle foreste vetuste fissando come primo obiettivo definire, mappare, monitorare e proteggere tutte le foreste primarie e vetuste esistenti in Europa.

Nelle 34 foreste vetuste ci sono 190 specie di alberi, arbusti e liane (di cui 51 a rischio di estinzione), 363 alberi monumentali, 65 tipi di foresta, 15 habitat forestali di interesse comunitario e protetti dalla Direttiva Habitat.

Tra le foreste vetuste, ne spiccano cinque nel perimetro del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise (Pnalm) che nel 2017 sono state inserite nel patrimonio Unesco “Foreste primordiali dei faggi dei Carpazi e di altre regioni d’Europa”: circa 1000 ettari con alberi maestosi, rare fioriture, funghi e muschi che colonizzano i tronchi caduti.

Foreste di faggio dove l’uomo non interviene con tagli di alberi e recupero di legna a terra, dando così vita a un ecosistema simile a quello delle foreste primigenie: la faggeta di Val Cervara, 119 ettari nel territorio di Villavallelonga; la Selva Moricento, 193 ettari tra crinali montuosi e doline carsiche nel territorio di Lecce nei Marsi; la Foresta Coppo del Morto, 105 ettari tra Pescasseroli e Scanno; la foresta di Coppo del Principe, 194 ettari nella Difesa di Pescasseroli; le due foreste di Cacciagrande e di Valle Jancino che insieme raggiungono i 325 ettari.

“Le foreste vetuste del Parco sono tra le faggete più antiche d’Europa – dichiara il delegato regionale Wwf Abruzzo, Filomena Ricci – Molti alberi hanno un’età eccezionale, il più antico ha 560 anni.

Per l’Abruzzo si tratta del primo sito a essere riconosciuto dall’Unesco e per l’Italia il primo a essere considerato per il suo valore ecologico. Si tratta di habitat fondamentali per la tutela di specie a rischio estinzione come l’Orso bruno marsicano, ma anche lupi o picchi, insetti come il coleottero Rosalia alpina e rari anfibi come l’endemica Salamandrina dagli occhiali, per non parlare di funghi o fiori”. Le foreste rappresentano un alleato importante nella lotta ai cambiamenti climatici grazie alla capacità di assorbire anidride carbonica. “Prendersi cura delle foreste, vuol dire prendersi cura anche di noi – ricorda Sefora Inzaghi, direttrice dell’Oasi Wwf delle Gole del Sagittario che ospita diverse tipologie di bosco, da quello misto di fondovalle alle faggete – Un ettaro di superficie forestale assorbe in media 22 ton di CO2 l’anno: quindi gli oltre 380 mila ettari di territorio abruzzese ricoperto da foreste si traducono in 8 milioni di tonnellate/anno di CO2 assorbita. A questo si aggiunge anche il ruolo strategico di ‘custodi della biodiversità’ poiché è in questi ecosistemi che molte specie vegetali e animali trovano nutrimento, riparo e rifugio sicuro per riprodursi”.