L’AQUILA –Il direttore generale di Ansfisa, ingegner Pietro Marturano (nella foto), ha convocato per domani mattina, alle 12, a Roma, i vertici del Centro turistico del Gran Sasso d’Italia, a cominciare dall’amministratore unico Dino Pignatelli, per trovare una soluzione, dopo il blocco della funivia, che possa garantire piena sicurezza e il minor danno possibile alla gente e ai turisti. Chiaro che resta tutto nelle mani del dirigente Marturano visto che la importante decisione finale spetta a lui.
Tutto è nato da un esposto conoscitivo presentato da un appassionato di montagna Gianfranco Cocciolone a prefettura questura dell’Aquila nel quale si ipotizzavano dubbi sullo scorrimento della fune portante della cabina 1 della funivia. In seguito a questo si è mosso il ministero.
Dopo la pubblicazione dell’esposto in esclusiva su Abruzzoweb il presidente del Ctgs Dino Pignatelli e il consigliere comunale Luigi Faccia, persone comunque di grande esperienza, hanno sostenuto che tutto era in regola in occasione della revisione periodica ventennale.
Questo, dunque, il testo della lettera che ha bloccato la funivia firmata dal dirigente generale di Ansfisa Pietro Marturano, che lasciava ipotizzare come i margini per una soluzione molto rapida fossero pochi.
“Come è noto”, si legge nell’atto, “a seguito di revisione quinquennale della funivia in oggetto sono emerse criticità relative all’intervento di scorrimento di una delle funi portanti. Ciò premesso, indipendentemente dalla problematica evidenziatasi per lo scorrimento, già di per se molto importante, dall’analisi dei report dei controlli magneto- induttivi sulle quattro funi portanti, si evidenziano ulteriori criticità connesse con discontinuità non meglio definite che condurrebbero a ritenere fondamentale, ai fini della sicurezza, un ulteriore approfondimento sullo stato attuale delle quattro funi. Pertanto, come anticipato, si prescrive una ulteriore analisi VT e MRT con valutazione di conformità del tecnico di terzo livello sulle quattro funi portanti i cui risultati dovranno essere inviati a questo ufficio. Al fine di garantire la piena sicurezza l’impianto potrà riprendere l’esercizio pubblico solo successivamente all’invio dei suddetti report. Lo scrivente ufficio si riserva, a valle di successive valutazioni, di confermare o meno il nulla osta al pubblico esercizio”.