L’AQUILA – “In principio era il colore”: L’Aquila omaggia Franco Summa, l’artista abruzzese scomparso nel gennaio 2020, con un percorso espositivo itinerante che inizia da palazzo Ardinghelli e coinvolge il Consiglio regionale dell’Abruzzo e la Fondazione Giorgio De Marchis Bonanni d’Ocre Onlus.
La mostra itinerante è visitabile da oggi fino al 29 gennaio 2023 nelle tre sedi.
A curare la mostra Maria Alicata e realizzata grazie alla collaborazione della Fondazione Summa di Pescara con la partecipazione della Fondazione Giorgio De Marchis Bonanni d’Ocre Onlus.
Alle diverse fasi di allestimento hanno collaborato docenti e studenti dell’Accademia di Belle Arti.Il focus intende sottolineare alcuni passaggi fondamentali del percorso artistico dell’artista attraverso un itinerario espositivo pensato per restituire la varietà e la complessità del suo linguaggio, con particolare attenzione agli elementi che ne costituiscono il fondamento: forma e colore. Dai lavori in studio degli esordi negli anni Sessanta, caratterizzati dall’essenzialità formale e cromatica, agli interventi sugli ambienti urbani ridefiniti tramite operazioni cromatiche e partecipative.
L’itinerario espositivo inizia nella project room del MAXXI L’Aquila che ospita una selezione della serie di dipinti “Segnaletica Spirituale” (1971) in cui l’artista esplora le componenti simboliche, spaziali ed emotive del colore. Nelle sale della Fondazione de Marchis, un focus dedicato al materiale documentario degli interventi nelle città.
Esemplare di questa pratica è l’azione collettiva “Sentirsi un arcobaleno addosso” (1975) in cui l’artista regala a 24 critici, artisti, galleristi, di primo piano nel panorama nazionale, altrettante maglie da indossare che riproducono la scala cromatica da lui ideata. Il percorso si conclude al Palazzo dell’Emiciclo dove Summa, a seguito della ristrutturazione dovuta al terremoto del 6 aprile 2009, realizzò l’opera permanente “I giorni e le opere”, una vetrata in cui colori e forme geometriche sembrano voler augurare un futuro luminoso alla città a cui fanno da contrappunto la serie completa delle sculture “Fanciulle” (2008-2016).