L’AQUILA – Con l’approvazione, da parte del Consiglio direttivo dei Comuni dell’Ente Parco Gran Sasso e Monti della Laga, della convenzione per la costituzione di un Ente capofila, prende corpo il Progetto Nexum Equum per la riqualificazione e valorizzazione dell’Ippovia del Gran Sasso, curato dalla Demiogene Start up innovativa a vocazione sociale.
Con la convenzione si avvia la fase di adesione dei 31 comuni interessati dal tracciato dell’Ippovia che dovranno costituirsi in associazione di Progetto di cui, l’Ente capofila, avrà il ruolo di gestire l’esecuzione di tutti gli investimenti relativi al ripristino, miglioramento, ampliamento e messa in sicurezza di tutte le tratte del tracciato Ippovia (ca. 440 km di tratturi e sentieri) e la loro manutenzione e monitoraggio.
L’Ecap (Ente capofila) agirà da unica stazione appaltante sulla base del progetto che verrà deliberato dal Comitato come stabilito dall’ accordo di Programma già siglato il 24/7/2021 tra Ente Parco del Gran Sasso e Monti della Laga, Federazione Italiana Sport equestri, Federazione Italiana per il Turismo Equestre e Trek Ante e Centro Ricerche Demiogene.
La Convenzione intercomunale prevede la costituzione di una conferenza di tutti i sindaci partecipanti al progetto, di cui cinque nominati per il consiglio direttivo Ecap (Ente unico Capofila) e la nomina di un responsabile operativo di progetto.
Ecap agirà da stazione unica appaltante per tutti gli investimenti di viabilità ippovia.
La partecipazione dei Comuni per la gestione unitaria del sistema Ippovia del Gran Sasso avverrà con la nomina di un suo rappresentante (anche non sindaco) al Consiglio di amministrazione del Soggetto di rete che ha il compito di gestire tutto il sistema in base ad un accordo partecipativo composto da Ecap (i Comuni), da operatori per il turismo equestre, da privati per la gestione dei punti di ospitalità turistica e da una Start up che svilupperà su piattaforma web & social media il sistema di promozione, di prenotazione e di amministrazione degli incassi per tutti i partecipanti al soggetto di rete.
Il progetto di ripristino, riqualificazione e valorizzazione dell’Ippovia del Gran Sasso prevede, in base alla proposta progettuale elaborata dal Centro ricerche Demiogene, investimenti per circa 20 milioni di euro, in capo alla proposta di piano Master da presentare nei prossimi mesi a Invitalia come contratto di sviluppo per il turismo equestre in tutta l’area del Gran Sasso e piana di Navelli e come progetto integrato di sviluppo di turismo equestre.
Gli investimenti in viabilità (di competenza dei comuni) sono stati preventivamente stimati in circa 5 milioni di euro, la restante parte degli investimenti (14.800.000,00) sono previsti nell’ambito di altri tre pilastri del progetto Ippovia: Recupero Ruderi e destinazione a ospitalità turistica in ca. 58-60 punti di sosta distanziati a 7-8 Km lungo l’ippovia (incluso eventuali recuperi su immobili a patrimonio pubblico); logistica per l’attività di accompagnamento e guida a cavallo da parte degli operatori di turismo equestre per la creazione di 4 Hub di servizio; sistema unitario di prenotazione, organizzazione e di gestione amministrativa dei servizi di accoglienza.
Il Centro Ricerche Demiogene è attualmente impegnato nella stesura della bozza per la costituzione del Soggetto di rete da sottoporre ad approvazione del Comitato per accordo di programma (Ente Parco, Fise, Fite Trek, Ante) con allegate le regole di governo e di giusta amministrazione.
Tale bozza formerà parte integrante della stessa bozza che sarà sottoposta all’adesione dei Comuni.
“È un’occasione da non perdere”, dice in una nota il presidente del Parco Tommaso Navarra, “per implementare concretamente una progettualità unica ed essenziale per lo sviluppo ecosostenibile del nostro territorio. Conoscere e praticare le nostre matrici ambientali in una sinergia profonda con l’animale che più si è effuso con il dato antropico nel corso dei millenni, assicurando un dato esperienziale di conoscenza profonda e lenta dell’Area naturale protetta acquisendone i valori di comunità. La fruizione turistica ipotizzata per l’ubicazione del tracciato e per l’assenza di infrastrutturazioni nuove, andandosi a recuperare sentieri e stazioni di posta già esistenti, rappresenta un esempio di buona pratica e di positiva collaborazione con gli Enti e le Associazioni meritoriamente presenti sul territorio”.