L’AQUILA – Grande musica e grandi emozioni nel fine settimana a L’Aquila, settima edizione del “Jazz italiano per le terre del sisma” che ieri si è conclusa all’Aquila con un lungo concerto finale a San Bernardino. Uno degli appuntamenti più interessanti del panorama internazionale del jazz che ha portato in città migliaia di appassionati.
Ieri programma ieri l’esibizione di artisti del calibro di Roberto Gatto, John De Leo, ex cantante e co-fondatore dei Quintorigo, Federico Romano, Alessandro Sgobbio, Danilo Rea, Claudio Fasoli, Maria Pia de Vito, la Lydian Sound Orchestra.
Ha detto Paolo Fresu, presidente della Federazione nazionale il jazz italiano, dal palco della scalinata di S. Bernardino: “In questi sette anni, i cittadini aquilani ci hanno dato una forza incredibile, ci hanno permesso di crescere e di diventare una realtà importante. Se oggi, come musicisti jazz, siamo più forti e più capaci di resistere alle intemperie di questo difficile momento storico, è soprattutto grazie all’Aquila. Continueremo a essere qui ancora a lungo”.
“L’occhio di tre direttori diversi – ha spiegato – permette di raccontare la ricchezza del mondo del jazz. L’aspetto però per me più importante è che non siamo venuti solo una volta sull’onda dell’emozione, ma abbiamo deciso di impiantare qualcosa di importante, di stabile. L’importanza di questa manifestazione è appunto nell’aver seminato qualcosa che si raccoglierà nel tempo e non solo in queste giornate, un aspetto questo a mio giudizio che travalica anche quello della musica”.
Sono state 12 postazioni distribuite nell’arco della città. A Rea, pianista romano, l’atto iniziale e l’atto conclusivo della manifestazione, partita il 28 agosto da Camerino proprio con un suo concerto.