L’AQUILA – “Dicono alcuni che l’amore è un bambino e alcuni che è un uccello, alcuni che manda avanti il mondo e alcuni che è un’assurdità”.
È da questa poesia di che parte “La verità vi prego sull’amore”, il recital con lo scrittore Stefano Massini e il cantautore Luca Barbarossa, andato in scena ieri alla Scalinata di San Bernardino per la serata finale della 12esima edizione dei Cantieri dell’immaginario.
Lo spettacolo di Massini e Barbarossa è stato l’evento conclusivo dell’edizione 2023 della manifestazione organizzata dal Comune dell’Aquila, realizzata in collaborazione con le istituzioni culturali del territorio.
Nel festival, che si è svolto dal 3 luglio al 5 agosto con un cartellone di 36 eventi, si sono esibiti artisti di prestigio del panorama nazionale ed internazionale tra cui Ron, Maurizio Battista, Alessandro Preziosi, Ute Lemper, Giorgio Panariello, Raf e tanti altri.
La direzione artistica è stata affidata, per il sesto anno consecutivo, al maestro Leonardo De Amicis, aquilano e volto noto a livello nazionale per aver diretto, tra le altre, l’orchestra del Festival di Sanremo.
Oltre 1.000 persone hanno seguito attente, assorte e divertite il recital di ieri sera che ha coinvolto e scaldato gli animi dei presenti in una fredda serata d’agosto, così fredda che anche i protagonisti, nei saluti finali, non sono riusciti a trattenere un commento divertito: “è la prima volta che veniamo a L’Aquila…. a Natale”.
Sul palco una scenografia semplice: un tavolo con appoggiati molti faldoni d’archivio, da cui Massini e Barbarossa hanno attinto casi, storie, formule chimiche, per poter attuare un’indagine su cosa sia l’amore.
L’amore, messo sotto la lente d’ingrandimento, sul banco degli imputati, ha parlato in prima persona, si è difeso e ha accusato l’essere umano di averlo trasformato in un cliché, di averlo reso banale e sempre uguale a se stesso attraverso le canzoni, i romanzi, i film, le poesie.
Al contrario, esso è un sentimento ricco di sfaccettature, che vanno sì analizzate, ma soprattutto vanno vissute, come viene sottolineato in una frase della performance, “L’amore dice: io non sono controllabile, io sono follia”.
Una rappresentazione in cui storie divertenti, profonde, ironiche e commoventi, si fondono e si intrecciano alle canzoni che accompagnano la narrazione, composte per l’occasione da Barbarossa, portando il pubblico in un viaggio, in un caleidoscopio di immagini, in un grande gioco di stimoli, sensazioni, suggestioni e sensibilità.
La serata è stata presentata dalla Società Aquilana dei Concerti “B. Barattelli” e inserita all’interno della quinta edizione della rassegna “Nell’ombra della musica italiana”.