L’AQUILA – Uscita del casello di Assergi, sulla A24, chiusa per una gara di ciclismo: restano bloccati titolari e dipendenti che non riescono a raggiungere le strutture ricettive, fioccano le disdette e le proteste.
E così per L’Ostello Lo Zio, quella che doveva essere una giornata di ripartenza, la prima domenica di sole dopo un anno di chiusura, si è trasformata in un incubo. Nella stessa situazione i rifugi Mandolò e Montecristo, che hanno già ricevuto le prime disdette a prenotazioni per la giornata.
“Siamo rimasti bloccati insieme a un carico di pane fresco davanti al casello sbarrato – spiegano dall’Ostello Lo Zio – La cosa più grave è che nessuno di noi operatori è stato informato di questa chiusura. L’unica forma di avviso si rintraccia su qualche giornale ma, purtroppo, non tutti se ne sono accorti per tempo”.
La frazione aquilana di Assergi, ai piedi del Gran Sasso, rappresenta una delle principali porte di accesso al turismo montano, principale via di collegamento alle strutture ricettive che dopo i difficili mesi di restrizioni, a causa della pandemia Covid, provano a ripartire con non poche difficoltà.
“Bloccare un intero comprensorio, anzi un intero territorio, per una gara amatoriale! Uscita del casello autostradale chiusa, con segnalazioni già da Giulianova proprio per scoraggiare chiunque a organizzare una giornata in montagna… Neanche per il Giro D’Italia”, sottolinea Daniele Mancini, dell’Ostello Lo Zio.
“Neanche una comunicazione ufficiale che ci avvisava di questo disagio che avremmo subito dopo 8 mesi di inattività. non si distrugge la prima la giornata turistica che poteva essere una piccola nota positiva. Un evento sportivo dovrebbe essere legato al turismo, trascinarlo, ad esempio pubblicizzare il fatto di poter salire in funivia per vedere il passaggio della corsa, anziché scoraggiare chiunque a prenderla, impedendo agli stessi operatori delle uniche attività di raggiungere il proprio luogo di lavoro, di poter scaricare merce come pane pasta o cornetti. I rifugi che addirittura non possono neanche aprire se non possono accedervi. Conti alla mano, una chiusura del genere, per nulla ragionata ma firmata in due minuti senza pensare a chi lavora, causa un danno economico da brividi. Se vogliamo crescere si collabora e ci crea, si incentiva il turismo non si distrugge”.