L’AQUILA -La chiesa di Santa Maria della Misericordia, in piazza della Misericordia nel quarto di Santa Maria a L’Aquila è tornata a svelare sei straordinari affreschi cinquecenteschi, rimasti nascosti per secoli sotto l’apparato decorativo tardo barocco, e riscoperti con i lavori di consolidamento e restauro post sisma.
L’occasione è stata rappresentata dalle visite organizzate ieri e che proseguiranno anche oggi fino alle 14, delle Giornate Europee del Patrimonio.
La scoperta del ciclo è avvenuta in occasione dei lavori post sisma: nel rimuovere le parti lesionate della struttura settecentesca è emersa chiaramente leggibile e molto ben conservata la serie di affreschi che si considerava perduta e che rappresenta la più completa e complessa testimonianza del Cinquecento aquilano nel centro storico della città insieme al ciclo del Monastero della Beata Antonia.
Sulla parete destra della chiesa sono visibili “Il compianto sul Cristo morto” e “San Girolamo penitente”; in corrispondenza, nelle nicchie della parete opposta, “Gesù e la Samaritana al pozzo” e un raffinato “Sposalizio mistico di Santa Caterina”. In controfacciata, invece, sono stati recuperati l’ “Allegoria dell’Immacolata Concezione” e un suggestivo “Sant’Antonio da Padova con scene della sua vita”. Ai piedi del santo la data in latino del 1538.
Sulla base di fonti storiche il ciclo pittorico è stato riconosciuto opera della tarda maturità di Francesco da Montereale (1466 ca-1541, prolifico pittore abruzzese e alla sua bottega di cui facevano parte artisti come Pier Donato di Roio, Giovanni Francesco delle Palombelle e Marin Pietro di Giovanni Marino Ciccarone, esecutore di opere delle quali il maestro ideò il disegno.
Il restauro della Misericordia si completerà con l’intervento (in corso di progettazione) sulle cappelle laterali all’abside in cui sono raffigurate le scene: “Dio Padre con gli evangelisti e i santi” e “L’incoronazione della Vergine e scene della sua vita”.
(foto di Cesare Ianni)