L’AQUILA – I lavori fotografici di 16 studenti provenienti dalle accademie di Alta formazione artistica, musicale e coreutica (Afam) di Brera, L’Aquila, Macerata e Roma, offrono un’occasione di confronto e condivisione di idee, di percorsi artistici e di ricerche legate dalla fotografia.
È la mostra “Soggetti smarriti”, curata da Vincenzo Izzo per l’VIII edizione del Festival di Fotografia di Montefano “Arturo Ghergo”, che si è chiusa il 15 ottobre scorso. Dopo l’inaugurazione questa mattina nel foyer del teatro dell’accademia di Belle Arti dell’Aquila, la collettiva è ora ospitata all’Aquila nello spazio espositivo dell’Accademia, ed è aperta dal 26 ottobre al 25 novembre, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18, sabato dalle 9 alle 13.
L’accademia aquilana, con i professori Danilo Balducci, Pierfrancesco Giordano e Claudia Peill hanno selezionato quattro studenti Rei Banushaj, Sabina Beta, Anna Eugeni e Deborah Panaccione, che meritano, per capacità tecnica e inventiva, di apparire ad un pubblico più vasto.
Scrive la professoressa Barbara Drudi nella presentazione in catalogo: “Questi quattro studenti mettono in atto una sorta dialogo tra corpo umano e spazio circostante, tra immagine corporea di sé, sia un sé reale sia un sé simbolizzato, muovendosi tra tecniche e soluzioni differenti ma con il comune obiettivo di valorizzare l’esperienza fisica nelle sue molteplici declinazioni”.
“Rei lavora con il colore su nudi maschili che emergono da un profondo fondo nero e, in una situazione paradossalmente opposta al luogo comune del maschio aggressivo e violento: sono proprio i suoi ‘maschi’ le vittime tragiche di una violenza anonima e spietata. Sabina invece adotta un bianco e nero molto essenziale per raccontare il corpo femminile immerso in paesaggi montani e lacustri, suggerendo una sorta di identificazione panica tra donna e natura. Più immaginari, invece, e meno ‘realistici’ i corpi evanescenti, ritratti al di là di un velo, neri su fondo bianco, che propone Anna Eugeni. Nelle foto di Anna quei corpi sfumano nell’indistinto, si confondo uno con l’altro, evocando una fisicità fatta di frammenti e di opalescenze. Anche Deborah gioca con l’inganno ottico proiettando vecchie fotografie della sua famiglia sul suo stesso corpo. Memoria e presente convivono nelle fotografie di Deborah: la sovrapposizione contestuale di immagini, sia a colori sia in bianco e nero, è chiaramente la sua cifra espressiva”, conclude la professoressa.
Il catalogo della mostra, a cura di Vincenzo Izzo, è disponibile presso l’Accademia e contiene testi di Anna De Antoniis e Andrea Attardi (Roma), Barbara Drudi (L’Aquila), Cosmo Laera (Brera), Vincenzo Izzo (Macerata).
Gli artisti in mostra sono: Rei Banushaj (L’Aquila), Gabriele Barbagallo (Brera), Sabina Beta (L’Aquila), Lucrezia Boccanera (Macerata), Sofia Burattini (Roma), Giulia Costanza (Roma), Dario De Baggio (Roma), Tiziano Demuro (Brera), Anna Eugeni (L’Aquila), Lorenzo Giri (Macerata), Chiara Gualtiero e Andrea Speca (Macerata), Gloria Mancini (Macerata), Lucrezia Mosca (Roma), Debora Panaccione (L’Aquila), Sofia Samar (Brera), Federico Torretti (Brera).
Il Festival di Fotografia “Arturo Ghergo” si svolge a Montefano, cittadina marchigiana natia di Arturo Ghergo, fotografo di rara maestria nel ritratto in bianco e nero negli anni ’50, durante quel meraviglioso periodo che è stata la dolce vita romana. Il Festival – a cura di Denis Curti, Direttore Artistico del Concorso – è un progetto del Distretto culturale Evoluto A.M.A.M.I., promosso dal Comune di Montefano in collaborazione con Civita Srl e con il sostegno della Regione Marche.