L’AQUILA – Restaurato e con un nuovo allestimento, dallo scorso weekend è tornato aperto al pubblico il Mammut dell’Aquila. Ed è già boom di presenze.
Da quanto appreso dall’Info Point della Fontana Luminosa, sono altissime le richieste per ammirare la “star” del Forte Cinquecentesco anche se al momento non è stato fornito il numero esatto di visitatori. Ciò che è certo, è che dalla riapertura al pubblico il Mammut ha fatto registrare il tutto esaurito per il mese di marzo e pochi posti ancora disponibili per aprile.
Una vera e propria “mania” quella per l’imponente fossile mascotte della città, tra i protagonisti anche delle nuove mostre inaugurate dal MAXXI L’Aquila, che a distanza di anni, e dopo aver appassionato generazioni di aquilani e turisti, sa ancora catturare l’affetto di grandi e piccini.
Un ritorno alla città rappresenta un importante segnale in chiave turistica, soprattutto dopo le dure conseguenze che hanno avuto gli ultimi due anni segnati dalla pandemia.
“Già dai primi mesi successivi alla mia nomina tutti quanti mi chiedevano del Mammut” racconta ad Abruzzoweb l’assessore al turismo Fabrizia Aquilio.
“È incredibile il richiamo di questo straordinario reperto, che nonostante gli anni che ha riesce a mantenersi giovane, sempre capace di rinnovarsi; ne è un esempio la sua presenza all’interno del Maxxi, dove grazie alla fotografia ha acquisito una veste nuova, rendendosi protagonista di un’interazione tra antico e moderno che simboleggia anche il percorso che la città sta portando avanti. Il Mammut caratterizza molto la città, ed è un bellissimo volano anche per il settore del turismo”.
Rinvenuto quasi per caso nel 1954 in una cava d’argilla nei pressi di Scoppito, il Mammutthus Meridionalis risale a 1,3 milioni di anni fa; nel corso del tempo ha mantenuto uno stato di conservazione pressochè perfetto, grazie anche ai numerosi interventi di restauro che hanno permesso di conoscere informazioni utili sull’animale. Con ogni probabilità era un esemplare di sesso maschile, molto alto e con una massa di circa 11 tonnellate, morto all’età di 55 anni, causata anche dalla perdita di una zanna durante una contesa con un altro esemplare per una femmina.
Grazie ad un importane intervento di restauro finanziato dalla generosa donazione della Guardia di Finanza, il Mammut è tornato ad abitare l’ala est del forte spagnolo in concomitanza con il completamento del primo lotto di interventi, frutto della sinergia tra Segretariato regionale per l’Abruzzo, soprintendenza ABAP per le province di L’Aquila e Teramo e Munda, preludio alla prossima riapertura integrale del Castello.
Per visitare il Mammut, è necessaria la prenotazione sul sito museonazionaledabruzzo.cultura.gov.it ; per agevolarla, sarà predisposta negli orari e nei giorni di apertura una biglietteria di fronte all’entrata del Castello, dove sarà possibile ricevere supporto nelle operazioni online.
Con il biglietto d’ingresso al Mammut, 4 euro intero, 2 euro ridotto, e gratuità di legge, sarà possibile l’entrata al Munda in via Tancredi da Pentima, di fronte alle 99 cannelle, fino all’8 maggio.