LICEO ARTISTICO GRUE DI CASTELLI, STORIA DELLA CERAMICA CASTELLANA

Novembre 18, 2021 11:10

Il vicepreside del Liceo Artistico Grue, Marcello Mancini, ripercorre tutta la storia della ceramica castellana.

“Una scuola con una tradizione di oltre 110 anni – racconta Mancini -. Nasce nel 1906, con un decreto regio; nasce per un’esigenza del paese: quella di erudire l’artigianato artistico”. La tradizione artigianale castellana risale al 1400, ma l’intento della struttura fu di colmare quei vuoti relativi la storia dell’arte, il disegno, le produzioni più contemporanee.

La biblioteca del liceo custodisce più di 3500 volumi inerenti l’arte e la sua storia.

“La scuola ha trasformato le esigenze dell’artigianato, piegandole alla novità e all’innovazione sia tecnologica che stilistica”, prosegue il vicepreside.

Dalle vetrine disposte lungo i corridoi, da cui si evince la storia del liceo e delle sue produzioni, è possibile ricostruire una vera e propria evoluzione didattica.

“Tra gli anni ’40 e gli anni ’50 – sottoscrive Mancini – il preside Mattucci e la scuola iniziano a osservare le grandi rassegne artistiche italiane. A Roma arrivano le grandi mostre: Picasso, Mirò…e tutta quella esperienza viene subito tradotta all’interno di un’attività ceramica”.

All’interno della scuola è presente la raccolta internazionale d’arte moderna, dedicata al professor Vincenzo Di Giosaffatte nel 1986; qui troviamo reperti storici della raccolta artistica, ambiente visitabile su prenotazione sul sito www.liceoartisticoue.cov.it: si parte con gli albori delle raccolte castellane, con i lavori di Cascella, la collezione Gio Ponti e molto altro. Troviamo opere inoltre di stampo internazionale, ordinate geograficamente e contestualizzate nel loro ramo storico.

La struttura ha numerose zone espositive, in particolare la sala dedicata al Presepe Monumentale.

“Un’opera importante – segue Mancini – per il numero di pezzi (più di 54 statue, tutte a grandezza naturale, superano il metro e mezzo d’altezza); conosciuta per l’ultima comparsa all’interno di Piazza San Pietro”.

Il vicepreside Mancini è peculiare nelle sue spiegazioni e ci aiuta ad entrare in sintonia con una tradizione artistica meticolosa e surreale.