MUNDA L’AQUILA: CINQUE CAPOLAVORI AMMIRABILI NELLA MOSTRA “NUOVE ACQUISIZIONI”

Settembre 23, 2023 10:47

L’AQUILA – Il Munda, Museo Nazionale d’Abruzzo presenta, in una mostra che parte oggi   e proseguirà fino al 1° novembre, cinque nuove opere che costituiscono un prezioso fiore all’occhiello della galleria aquilana che raccogliendo importanti e significative opere dell’arte abruzzese, con le nuove arrivate, potrà vantare un più ricco patrimonio artistico.

Oggi il Munda aderirà all’apertura serale dalle 20.00 alle 23.00 al costo simbolico di 2 euro.

Nel periodo espositivo saranno presentate insieme prima di essere inserire nelle rispettive epoche di appartenenza delle quali si è tenuto conto anche nell’acquisto insieme al significato che avrebbero assunto all’interno dei beni museali.

La mostra esibisce, come da percorso espositivo, una “Madonna in trono con bambino” (detta Madonna delle Carceri),  che è alta testimonianza della produzione lapidea medievale abruzzese. I caratteri della marmorea madonna databile intorno al XIII sec., richiamano cultura e stile bizantino nelle vesti drappeggiate e nell’acconciatura coronata della Madonna; lo stile bizantino si diffuse, in epoca medievale anche presso le aree interne del centro Italia.

“La famiglia di Gesù che incontra la famiglia del Battista (la sacra parentela)”, una pala di Nicola Filotesio, detto Cola dell’Amatrice vissuto tra il 1470 e il 1553, è una importante opera della sua produzione; la pala mostra l’incontro della Sacra Famiglia con San Giovannino e la sua famiglia evidenziando negli elementi iconografici e pittorici un elevato livello, Per tal motivo si configura come vero e proprio capolavoro della pittura di questo territorio.

Tra l’altro, l’episodio non è narrato né nel Nuovo Testamento né nei Vangeli Apocrifi mentre si ritrova invece nelle Meditationes vitae Christi attribuita nella sua stesura definitiva a Giovanni de’ Cauli.

Risale invece alla fine del XVII sec. l’opera del pittore aquilano Giulio Cesare Bedeschini (1582 – 1627), la “Madonna del Carmine con i santi Carlo Borromeo, Francesco d’Assisi, Marco Evangelista, Antonio da Padova e Caterina D’Alessandria”. L’opera è su carta con inchiostro bruno acquerellato e tracce di matita nera e rossa; l’artista era solito montare ritagli di fogli, sovrapponendoli incollati, per poter correggere o modificare l’aspetto compositivo.

Si arriva al XVIII sec. con l’opera di Teofilo Patini (1840 –1906) “Il Ciabattino” che segue l’acquisto de “La Redenzione” dello stesso pittore, fatto nel 2021.  Una netta aderenza al verismo connota il dipinto che segna un momento di svolta nella produzione patiniana, allorché l’artista si pone a rappresentare scene di vita quotidiana delle classi più povere. Il confronto tra le due opere consentirà ai visitatori di cogliere due momenti decisivi della vita artistica del pittore.

Ultima nella disamina ma non per questo meno importante la “Dormitio virgini”, grande tavole del Maestro del Trittico di Beffi che sarà visibile dal 14 ottobre.

Un vero capolavoro, alta espressione dell’arte abruzzese di fine Trecento sarà visibile a cantiere aperto, come si dice nel gergo, essendo sottoposta da alcuni mesi  a restauro conservativo che si concluderà appunto in data 14 ottobre.

Gli acquisti compiuti negli ultimi tempi testimoniano per un Munda sempre più proteso verso attività di ricerca storico-artistica  e studi analitici che conducono ad un incremento delle collezioni ispirata ai principi costituzionali.