L’AQUILA – Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso presentato dalla Regione Abruzzo e dal Comune di Ovindoli contro la sentenza del Tar che aveva annullato il provvedimento regionale di autorizzazione unica (Paur) del progetto di realizzazione di nuovi impianti da sci a Ovindoli, per un investimento da 6 milioni di euro.
Il Tar dell’Aquila, con sentenza del gennaio 2022 aveva annullato le autorizzazioni, su ricorso associazioni Salviamo l’Orso, Stazione Ornitologica Abruzzese, LIPU, Mountain Wilderness e Caki, perché l’intervento avrebbero comportato lo sbancamento e, quindi, la distruzione di oltre 10 ettari d habitat di prateria di alta quota nel Parco del Sirente Velino, in una Zona di Protezione Speciale per l’Unione Europea”, mettendo a rischio in particolare la vipera Ursini, specie protetta, in quanto “le misure di mitigazione potrebbero solo limitare, ma non evitare tale evenienza solo con la rilocazione di individui accidentalmente rinvenuti durante i lavori. È però in assoluto incompatibile con le misure di tutela della specie, oltre che inaccettabile per le conseguenze irreversibili che potrebbero derivarne, il rischio di soppressione di un numero indeterminato di esemplari trattandosi di una tra le specie di serpente più minacciate d’Europa e d’Italia”.
Sentenza che aveva provocato l’ira dei sindaci e degli operatori turistici dell’altopiano delle Rocche.
Il Consiglio di Stato ha invece sottolineato che “laddove si parta dal presupposto che qualsiasi attività che presenti controindicazioni rispetto alla significativa permanenza della vipera oggetto di tutela debba essere vietata, sarebbe necessario vietare anche il pascolo di animali indicato nello studio come fonte di pericolo, e la presenza di escursionisti”.
E’ stato invece delineato come sia “necessario contemperare le esigenze di carattere ambientali con altri interessi parimenti meritevoli di tutela tenendo conto nel caso in esame che il Piano Paesistico Regionale, la cui concreta articolazione è il PST Bacini Sciistici, ha previsto la realizzazione di nuove piste”.
Un riferimento è stato fatto anche a una sentenza del 2013 che ha affermato che tutti i diritti fondamentali tutelati dalla Costituzione si trovano in rapporto di integrazione reciproca e non è possibile individuare uno di essi che abbia la prevalenza assoluta sugli altri.
I cinque motivi presentati nel ricorso della Regione sono stati quindi pienamente accolti da parte del Consiglio di Stato.
“È stata pienamente riconosciuta la regolarità della procedura amministrativa avviata dalla Regione e la bontà del progetto – ha sottolineato il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio – Il Consiglio di Stato ha riconosciuto anche la legittimità di tutto il percorso che avevamo intrapreso. Finalmente per Ovindoli si apre una pagina nuova. La gara era già stata effettuata utilizzando un finanziamento di 6 milioni di euro legato ai fondi FSC della vecchia programmazione, quindi, non appena la stagione lo renderà possibile, i lavori potranno iniziare e il cantiere sarà aperto. Ringrazio gli uffici della nostra Avvocatura, e il suo dirigente Stefania Valeri, che hanno saputo delineare il giusto percorso per far valere la legittimità del nostro operato e ribaltare la sentenza di primo grado”.