PESCARA – Sono positivi i dati sulla qualità dell’aria che emergono dalla relazione preliminare diffusa dall’Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente (Arta).
I valori mostrano concentrazioni medie al di sotto dei limiti di legge per quasi tutti gli inquinanti. Più alti, invece, in alcune zone della provincia di Pescara e Chieti, i valori di ozono, componente gassoso che si forma in atmosfera a seguito di reazioni chimiche in presenza di forte irraggiamento solare.
Per questo inquinante non si sono avuti superamenti del valore di 180 μg/m3 (microgrammi per metro cubo) individuato come valore soglia di informazione, ovvero livello oltre il quale sussiste un rischio per la salute umana.
Nel contempo, però, sono stati frequenti i superamenti nel periodo estivo del valore di 120 μg/m3, (indicato come “valore obiettivo” e calcolato sulla media dei tre anni), analogamente a quanto accaduto in buona parte del territorio nazionale.
“Lo stato della qualità dell’aria nella nostra regione – commenta il vice presidente della Regione Abruzzo con delega all’Ambiente, Emanuele Imprudente – non desta preoccupazione tanto nelle zone a maggiore pressione antropica, quanto nell’agglomerato Chieti – Pescara che conta oltre 280.000 abitanti. Tramite l’Agenzia per la tutela dell’Ambiente, la Regione si impegnerà a disporre monitoraggi sempre più accurati su questa specifica matrice ambientale rendendo sempre più capillare il controllo della qualità dell’aria che respiriamo”.
I livelli delle polveri sottili (PM10), per tutto l’arco dell’anno passato, non hanno mai raggiunto il valore di 40 μg/m3, limite imposto dalla norma.
Stesso trend positivo per quanto concerne il numero massimo di superamenti annui previsti dalla legge: in nessuna delle 16 stazioni di misurazione gestite da Arta Abruzzo, infatti, è stato superato il valore limite giornaliero di PM10 (50 μg/m3) per oltre 35 giorni. Dato, dunque, in linea con i valori dell’anno precedente e in lieve miglioramento in alcune province abruzzesi.
Dalla lettura del dato emerge che i valori più elevati, comunque al di sotto dei limiti consentiti, sono stati raggiunti nelle centraline dell’agglomerato urbano che include i sei Comuni di Chieti, Pescara, Montesilvano, Spoltore, San Giovanni Teatino e Francavilla al mare. Valori più bassi sono stati invece registrati nella province di Teramo e L’Aquila.
“Le politiche ambientali adottate sin qui dalla Regione Abruzzo, d’intesa con tutti gli enti competenti in materia – spiega Nicola Campitelli, assessore regionale che detiene l’altra parte della delega all’Ambiente – si stanno rivelando estremamente efficaci. Puntiamo a ridurre ulteriormente le emissioni nell’agglomerato Pescara – Chieti e a mantenere sotto controllo la qualità dell’aria dell’intera regione, proseguendo sulla via dello sviluppo sostenibile attraverso una concreta pianificazione integrata energetico-ambientale”.
Dalla relazione Arta emerge, inoltre, che i livelli annuali di PM 2,5, ovvero del cosiddetto particolato fine, sono risultati inferiori al valore obiettivo di 25 μg/m3 su tutto il territorio regionale; anche per questo inquinante, le centraline ubicate nell’agglomerato Chieti-Pescara evidenziano valori più alti rispetto alla zona caratterizzata “a maggiore pressione antropica” che ricomprende anche i comuni di L’Aquila e Teramo.
Entro i limiti anche le concentrazioni medie di Biossido di Azoto (40 μg/m3), inquinante legato al traffico veicolare, i cui valori sono risultati ovviamente più elevati nei centri abitati delle principali città ed in particolare a Teramo.
Non destano alcuna preoccupazione, infine, i valori di benzene, monossido di carbonio e anidride solforosa, che sono estremamente bassi su tutto il territorio nazionale.