RISERVA MONTE VELINO: OTTO NUOVI PULCINI SONO APPENA SGUSCIATI DALLE UOVA DEPOSTE DAI GRIFONI

Aprile 3, 2021 17:09

MAGLIANO DE’ MARSI – Otto nuovi pulcini sono appena nati dalle uova deposte pochi mesi fa dai grifoni della grande colonia della Riserva Naturale Orientata “Monte Velino” a Magliano de’Marsi, in provincia dell’Aquila.

Gli specialisti del Reparto Carabinieri Biodiversità di Castel di Sangro, insieme ai volontari del progetto LIFE ESC360 dell’Unione Europea, tengono sotto controllo tutte le fasi riproduttive dei grifoni (Gyps fulvus) della Riserva, gestita dal Reparto stesso.

I nidiacei saranno ora accuditi dai loro genitori, direttamente nel nido, per circa quattro mesi. Cominceranno poi a fare prove di volo, sempre sotto l’attento controllo dei genitori. Se tutto andrà bene, infine, durante la prossima estate i piccoli grifoni spiccheranno il volo, andando a rimpolpare la colonia del Velino o a fondarne di nuove nelle vicinanze.

Il grifone, estinto in epoca storica sugli Appennini Centrali a causa dell’espansione delle attività umane, circa trent’anni fa è stato reintrodotto nella Riserva Naturale Statale del Monte Velino, che protegge, con i suoi 3.500 ettari di territorio, eccezionali valori ecologici tra i quali 10 habitat di interesse dell’Unione Europea, 600 specie vegetali e quasi tutte le specie di vertebrati tipiche degli Appennini.

Si è trattato di una delle operazioni di reintroduzione di maggiore successo: la colonia del Monte Velino conta ormai più di 30 coppie riproduttive e altre consistenti colonie si sono formate spontaneamente in tutta l’area della Marsica.

La specie appare oggi in sicurezza, raggiungendo nell’area oltre 300 unità: uno dei tasselli chiave della rete alimentare degli Appennini Centrali sta quindi pian piano tornando al suo posto, insieme alla sempre più stabile presenza dei cervi, dei caprioli, dei lupi e anche, seppure ancora in forte pericolo di estinzione, dell’orso bruno marsicano.

La rete di aree protette a livello europeo, statale e regionale che protegge gran parte degli Appennini Centrali sta così favorendo la progressiva ricostituzione degli equilibri ecologici che l’uomo aveva alterato profondamente, portando all’estinzione locale molte delle specie animali di grandi dimensioni, essenziali invece per il mantenimento di un accettabile stato di conservazione di tutti gli ecosistemi.