SANT’EUFEMIA – Pian piano la materia prende forma nel Parco Nazionale della Maiella e Fiabosco, Area Faunistica per Animali Fantastici diventa realtà: a Sant’Eufemia (Pescara), artisti nazionali ed internazionali continuano a lavorare incessantemente ed in armonia in vista dell’appuntamento di venerdì 9 luglio alle 18.30, “giorno in cui – si legge in un comunicato – le fantastiche opere realizzate principalmente in pietra, verranno installate lungo il sentiero di collegamento tra l’area pic-nic ‘Il Boschetto’ ed il Giardino Botanico ‘Daniela Brescia’”. L’iniziativa è patrocinata anche dall’Ente Parco Nazionale della Maiella e dal Comune di Lettomanoppello (Pescara).
“Miriamo a potenziare il sistema di offerta turistica posta a monte del centro abitato per creare maggiore sinergia tra più infrastrutture turistiche: Centro Equituristico – Area ludica del Boschetto, Giardino Botanico ‘Daniela Brescia’, Baby-Parco Avventura, Baby Mountain-Bike Park”, spiega il sindaco di Sant’Eufemia, Francesco Crivelli.
IL RESTO DELLA NOTA
L’intuito del direttore artistico Peppe Millanta, Scuola Macondo, e del direttore esecutivo Stefano Faccini, scultore specializzato nella lavorazione delle pietre, unito all’entusiasmo dell’amministrazione locale hanno permesso a questo angolo di paradiso naturale di poter ospitare in poco tempo un evento unico nel suo genere che sarà punto di partenza per la valorizzazione del Parco, oltre che una spinta per il turismo che si sveglia dal trauma subito dall’emergenza sanitaria legata al Covid-19.
Per Lucio Zazzara, presidente del Parco Nazionale della Maiella, “Con le riaperture, abbiamo avuto un numero considerevole di accessi sulla nostra montagna e questo naturalmente non può che far piacere a tutti gli operatori e al Parco stesso che nell’ambito di questa nuova fase insieme anche agli Amministratori e a tutti quelli che lavorano nel Parco Nazionale della Maiella hanno voluto garantire un accesso in sicurezza in piena compatibilità con specifiche finalità: tutela ed interesse alla valorizzazione; eventi come Fiabosco, entrano in un quadro generale di offerta mirata ad implementare l’attività turistica a tutto campo non solo legata all’ambiente ma anche alla riscoperta di tradizioni locali che vanno recuperate per evitare che vengano perse, come nel caso della lavorazione della pietra”.
“Fiabosco – prosegue Zazzara – è un appuntamento particolare che darà anche in seguito una visione di quelle che sono le tradizioni della Maiella”.
Lo stesso Parco Nazionale della Maiella sembra dunque rinascere ed acquisire nuove bellezze da mostrare ai suoi visitatori; ed è lo stesso direttore del Parco, Luciano Di Martino, botanico, a spiegare che “I Giardini Botanici riaprono ai visitatori a Lama dei Peligni, nel Chietino e a Sant’Eufemia a Maiella, dove appunto Fiabosco prende forma e sta per diventare una mostra permanente. Visitare questi luoghi rappresenta un’occasione da non perdere per osservare dal vivo piante come la Genziana dinarica, l’Aubriezia di Colonna, l’Aquilegia, Orchideee ed altre numerose specie che proprio in questo periodo sono nel clou della fioritura. Entrambi i Giardini offrono la possibilità di ammirare oltre 500 specie della nostra flora, anche grazie all’assistenza delle guide che collaborano con il Parco per le visite guidate, con spazi dedicati anche ai più piccini”.
Per Di Martino, inoltre, “Il periodo di lockdown causato dall’emergenza da Covid-19 ci ha spronato a lavorare e migliorare alcuni settori, al fine di concedere ai turisti in primavera ed estate la scoperta degli ambienti della Maiella, dove le specie mediterranee e montane convivono insieme alle colture agricole tradizionali. Proprio a Sant’Eufemia il progetto Fiabosco, Area Faunistica per Animali Fantastici nato dalla sinergia tra il Comune con la Scuola Macondo, progetto che valorizza la pietra bianca della Maiella, proveniente da Lettomanoppello, rappresenta un ulteriore riconoscimento al Geoparco di recente nomina: le opere posizionate lungo il viale d’ingresso al Giardino Botanico sono un arricchimento artistico e al contempo la memoria degli scalpellini della Maiella”.