SULMONA – Antonio Santangelo, Fabio Pietrini, Ciro Marano ed Emidio Ricottilli. A loro l’onere e l’onore della corsa per la Madonna che Scappa in piazza la mattina di Pasqua. La loro quadriglia è stata estratta oggi pomeriggio nella chiesa di Santa Lucia, durante il sorteggio lauretano. Altri tre quadriglie erano in corsa per l’evento più importante delle celebrazioni pasquali.
Per domenica si attende una piazza Garibaldi gremita, pronta a sfidare anche le nuvole cariche di pioggia e il cielo plumbeo (almeno secondo le previsioni), per un rito che è tornato nel proprio plateatico solo dallo scorso anno. Per due edizioni (2020 e 2021), infatti, la corsa della Madonna è stata effettuata all’interno della Chiesa di Santa Maria della Tomba, a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia.
La celebre manifestazione è organizzata da secoli dalla Confraternita di S. Maria di Loreto. Di origini Medievali, rievoca la Resurrezione di Cristo con una funzione folcloristico-religiosa unica nel suo genere. In uno dei lati della piazza, sotto le arcate dell’acquedotto svevo, è visibile il trono con la statua del Cristo Risorto.
Dalla parte opposta vi è la Chiesa di S.Filippo dalla quale uscirà la Madonna in lutto, su sollecitazione dei due discepoli di Gesù, S. Pietro e S. Giovanni, i quali le hanno recato la lieta novella della resurrezione del Cristo.
I due Santi vanno a vicenda a bussare, ma Ella crederà solo a San Giovanni al terzo tentativo. La madre di Gesù questa volta obbedisce all’invito di Giovanni, le porte della chiesa si aprono ed esce. Il Rituale è complesso ed articolato: la Madonna percorre con passo incerto e cadenzato la distanza che vi è tra la chiesa e il centro della piazza perché è ancora incredula e sconvolta dal dolore. Giunta a metà della Piazza, la madre di Gesù scruta meglio l’orizzonte e riconosce il Figlio risorto che l’attende.
A questo punto la Madonna inizia una corsa sfrenata, durante la quale le cade il mantello nero del lutto.
Le resta indosso il vestito verde, il colore della primavera, foriera di lieti auspici mentre un volo di colombi si libra nel cielo accompagnato da scoppi di mortaretti. Ancora una volta si è compiuto un rito che vanta radici remotissime che vanno ben oltre la dimensione cristiana.