CARAMANICO TERME – “L’impianto Termale di Caramanico rappresenta una risorsa irrinunciabile per il territorio regionale, sia sotto il profilo turistico che economico, e soprattutto sotto l’aspetto qualitativo delle acque, confermato oggi dallo studio formale condotto dalla Terra Energy dell’Università di Pisa. Ora vanno portate a conclusione le procedure fallimentari e i bandi per la riassegnazione della gestione delle sorgenti e delle strutture, due assi che devono necessariamente camminare in modo parallelo per il rilancio del comprensorio sul quale la Regione Abruzzo è pronta a investire dopo aver stanziato delle somme ad hoc nell’ultima finanziaria in Consiglio regionale su mio emendamento”.
Così, in una nota, il presidente del Consiglio della Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri ufficializzando l’esito dell’incontro avvenuto oggi a Caramanico (Pescara).
“È evidente e scontato il valore eccezionale del comparto inerente al turismo termale che, sulla provincia di Pescara, può contare sulla presenza storica di impianti straordinari – ricorda Sospiri – Lo scorso agosto abbiamo assistito alla riapertura delle Terme di Popoli, discorso più complesso per le Terme di Caramanico, ormai chiuse dal 2019, e che purtroppo vengono da una sofferenza amministrativa ben più complessa oltre che lunga. Una sofferenza che purtroppo si riversa direttamente sulle attività ricettive, alberghi, ristoranti, negozi che vivono presenze ‘mordi e fuggi’ legate esclusivamente al comparto escursionistico. Ma il Governo regionale sta premendo sull’acceleratore per garantire la riapertura anche delle Terme di Caramanico, innanzitutto spingendo per la conclusione delle procedure fallimentari e per poter procedere con i nuovi bandi per riassegnare sia la gestione delle acque, che la gestione delle strutture dell’accoglienza”.
“Nel frattempo sono arrivati i risultati delle indagini commissionate dalla stessa Regione per una verifica della qualità delle acque termali di Caramanico, analisi che ci hanno confermato sia l’ottima qualità che la straordinaria quantità di quelle acque, rappresentando un ulteriore sprone ad accelerare quanto più possibile le procedure”, conclude.