VASTO – L’associazione che da decenni si occupa di pubblica assistenza, ‘Il Tulipano’ di Sassuolo, nel Modenese, pianifica un viaggio a Termoli, in provincia di Campobasso, ma la gita salta perché una volta contattati gli alberghi della zona, individuati sul web, si scopre che nessuno è dotato dei servizi necessari ad ospitare sei persone con disabilità, che fanno parte del gruppo.
Così, alla fine, gli organizzatori decidono di spostarsi a Vasto Marina, in provincia di Chieti, mentre alcuni imprenditori del settore turistico di Termoli di fronte all’accaduto, che suscita inevitabile clamore, ammettono: “la nostra città non ha strutture ricettive in grado di accogliere diversamente abili in carrozzella. Da anni c’è questa situazione e non è una novità per nessuno”.
Secondo la Pro Loco del comune molisano, inoltre, “c’è una stanza in un B&B di Termoli adeguata per ospitare diversamente abili ed una seconda in un albergo attualmente chiuso”.
Dunque, quanto denunciato pubblicamente in Emilia dalla presidente dell’associazione ‘Il Tulipano’, ovvero Graziella Venturelli, pare trovare conferme.
Aveva detto Venturelli, raccontando con delusione il progetto del viaggio arenatosi dopo le telefonate agli alberghi: “A Termoli i disabili non sono i benvenuti. Abbiamo consultato prima i siti web dove, per la verità, sono parecchie le strutture che aprono le porte anche ai diversamente abili. Ma una volta preso in mano il telefono e contattato direttamente gli hotel – il racconto della presidente de ‘Il Tulipano’ di Sassuolo – ci sentiamo sempre raccontare la solita storia, ovvero che la struttura non è accessibile”.
Anzi, secondo la rappresentante della realtà che si occupa di pubblica assistenza nella città della piastrella modenese, il motivo dei no non sarebbe da attribuire esclusivamente a carenze tecnico/strutturali, bensì anche “al fatto che in verità i nostri gruppi non sono ben visti, perché per le strutture danneggiano l’immagine degli hotel stessi”.
A sentire i diretti interessati, ovvero gli imprenditori del settore turistico di Termoli, la questione sarebbe fondata, ma non nei termini di una discriminazione vera e propria. Il problema resterebbe confinato insomma in carenze tecnico/strutturali: “L’accoglienza ai disabili – spiegano – non è limitata alle misure compensative come ascensori e scivoli. È necessario avere stanze ad hoc che rispettino i requisiti previsti dalle normative e ce ne sono solo due in strutture diverse”.
Nel frattempo, come detto, ‘Il Tulipano’ ha deciso che il viaggio, programmato per inizio settembre e che avrebbe dovuto avere le isole Tremiti fra le destinazioni, alla fine vedrà cambiare la meta principale, non più Termoli, città che non è a misura di disabilità, ma Vasto Marina in provincia di Chieti.
“Organizzo gite da più di vent’anni – conclude Venturelli – mi è già capitato di sentirmi dire di no, ma non mi era mai successo di dover andare altrove per la mancanza di strutture accessibili. I nostri disabili sono ragazzi tranquilli, non siamo un gruppo particolarmente numeroso e solo alcuni di loro sono in carrozzina. Devo riscontrare come in Italia siamo ancora parecchio indietro rispetto a tanti altri posti da questo punto di vista”.