L’AQUILA – “La stagione turistica è stata oggettivamente positiva, del resto sono due anni che a L’Aquila si registrano ottime performance in termini di presenze. Sempre più persone scoprono poi la città non per caso, e non vengono più a vedere cosa è accaduto dopo il terremoto. Cresce il turismo estivo legato alla montagna, ma almeno per noi lo zoccolo duro resta chi viene in città per ragioni di lavoro”.
L’analisi da addetto ai lavori, è di Daniel Franchi, 37enne originario di Gaeta, a L’Aquila dal 2015, e direttore commerciale del My suite, albergo alle porte della città, poco distante dal casello dell’Aquila ovest, di proprietà dell’imprenditore Roberto Tomei, titolare anche dell’hotel La compagnia del viaggiatore e del ristorante Spapizar. Il My suite è stato rilevato due anni fa dalla famiglia Quaianni, e dispone di 54 camere, ristorante, bar e due sale riunioni. Tra il My suite, La compagnia del viaggiatore e lo Spapizar lavorano ben 80 dipendenti.
“Siamo pienamente operativi da circa un anno, prima aprendo il bar, poi ristrutturando man mano le camere, e i risultati sono estremamente positivi, abbiamo centrato l’obiettivo di raggiungere i numeri dell’altro albergo della società, La compagnia del viaggiatore, punta di diamante della recettività in città”, traccia un primo bilancio Franchi.
La sua testimonianza sembra confermare i dati del dipartimento Sviluppo economico e Turismo della Regione Abruzzo, secondo cui la provincia dell’Aquila registra una variazione percentuale degli arrivi su base annua rispetto al 2020 in calo del 6,6%, ma L’Aquila città evidenzia invece una crescita costante sull’aumento degli arrivi turistici con una variazione percentuale rispetto all’anno precedente del 18,7%.
“La pandemia in termini di flussi turistici ha avuto due effetti positivi – spiega Franchi -: la prima è quella di aver fatto riscoprire le aree interne, comprese quelle abruzzesi, visto che per molto tempo non è stato possibile andare in vacanza all’estero. In secondo luogo, come grande tragedia nazionale, per quello che riguarda L’Aquila, la pandemia ha per così dire allontanato il ricordo del terremoto. Ed è un bene, ora non ci sono più i turisti che vengono qui a curiosare, a vedere cosa è accaduto con il sisma, apprezzano semmai la città in ricostruzione, i palazzi splendidamente ristrutturati, qualcuno scherza confidandoci che la città sembra un outlet, per quanto appare nuova. C’è chi ha espresso il desiderio di poter visitare chiostri e cortili dentro i palazzi, non sempre accessibili”.
Va però detto che la clientela del My suite, come di altri alberghi, non è tanto quella dei turisti vacanzieri ma delle persone che vengono in città per ragioni di lavoro.
“Si può affermare che l’80% ospitano uomini e donne che viaggiano da soli, che vengono in città per ragioni di lavoro, in una città capoluogo di Regione, con due università, e con industrie anche importanti, si pensi al polo farmaceutico. E questo è un bene, perché il turismo del business è solido, è più continuativo durante l’anno, e meno soggetto a fluttuazioni e isterismi”, conferma Franchi.
Per il resto, spiega spiega il direttore commerciale, “durante alcuni momenti invernali ci sono picchi di turistico classico, attratto dalla montagna, ma ha ancora modeste dimensioni, oggettivamente la città non viene percepita come una meta turistica invernale. La montagna è molto più attrattiva in estate, in termini di presenze turistiche a L’Aquila città E da questo punto di vista aumentano le presenze a cominciare da giugno, per calare poi progressivamente a fine agosto e da questo punto di vista la Perdonanza celestiniana influisce poco, perché è un evento che non ha ancora un carattere nazionale, e si svolge a fine stagione, quando oramai già la stragrande maggioranza degli italiani sta tornando a casa, senza attrarre il turismo straniero che si sviluppa a settembre”.
Infine le noti dolenti: anche il Mysuite ha dovuto fare i conti con il caro energia, ma sta reggendo botta, in assenza di alternative: “Gli alberghi sono strutture fortemente energivore, le bollette sono aumentate fino al 50%, ora per fortuna si sta registrando un calo. Non a caso la società ha deciso investire sul risparmio energetico, e siamo stati ammessi ad un bando del Pnrr, e si sta lavorando a razionalizzare la spesa con la domotica”.