TURISMO ABRUZZO, ENTROTERRA IN CONTROTENDENZA; OPERATORI: “NUMERI SOLO DI POCO INFERIORI AL 2020”

Agosto 16, 2021 7:32

L’AQUILA – Tante presenze dal nord Italia e numeri solo leggermente inferiori rispetto al 2020.

A registrarli gli operatori turistici dell’Aquilano che stanno tenendo aperta la propria attività nelle settimane più calde del mese agosto e che, nonostante il presidente regionale di Cna Turismo Abruzzo, Claudio Di Dionisio, abbia qualche giorno fa  parlato di un andamento  che “tutto è tranne che travolgente”, nelle ultime settimane si trovano ad avere a che fare con afflussi consistenti di visitatori sempre più interessati alla storia e della cultura dell’entroterra abruzzese.

Una situazione questa, in controtendenza rispetto al resto della regione. Se lo stesso Di Dionisio ha infatti affermato in una nota che mentre “ad agosto di un anno fa si stentava a trovare anche un solo posto letto disponibile per i nostri tour in alcune aree dell’Abruzzo, oggi la situazione appare del tutto rovesciata”, stando alle parole degli operatori dell’entroterra, la situazione è tutto fuorché negativa. Specie a ridosso del capoluogo, delle aree montuose e dei borghi d’altura, dove le presenze sono comunque alte se messe a confronto con agli anni del pre covid.

“Di certo non ci troviamo di fronte ai flussi del 2020, ma la situazione è tutto fuorché negativa – dichiara ad AbruzzoWeb Andrea Spacca, presidente della cooperativa Explora Tourism Services, che gestisce WelcomeAq, agenzia di viaggi e secondo punto Iat della città -. Stando anche alle ultime informazioni ricevute dagli albergatori e dai titolari dei B&b , sembra infatti che la maggior parte delle strutture stia registrando il quasi tutto esaurito, con i turisti che pensavano di poter prenotare vacanze last minute che hanno dovuto per forza di cose ripiegare su altre aree della regione”.

Sempre secondo Spacca, il dato più incoraggiante riguarderebbe da un lato la provenienza dei visitatori e dall’altro la consapevolezza, da parti di questi ultimi, “di trovarsi in un’area intrisa di storia e tradizione, al pari di tante altre mete blasonate, quali Roma e Firenze”.

“La maggior parte delle persone che si rivolgono a noi per organizzare la propria vacanza o semplicemente per visitare L’Aquila proviene dal nord Italia e dalla Toscana – aggiunge -. Si tratta soprattutto di turisti preparati e che conoscono le caratteristiche e le peculiarità più interessanti della città. Non solo culturalmente, ma anche enogastronimacamente parlando. In vista di una futura destagionalizzazione dei flussi turistici, ci fa inoltre ben sperare il fatto, tra coloro che decidono di affidarsi ai nostri servizi, una volta visitato il centro storico si indigna e ci chiede come mai una città così bella, intrisa di storia e tradizione, sia ancora poco conosciuta rispetto alle mete italiane più gettonate”.

In realtà, dare una spiegazione a questo tipo di flussi non è semplice come sembra. Per certi versi, il 2021 è stato un anno difficile da leggere, forse più dl 2020, ma di certo senza una adeguata gestione della comunicazione e della pandemia questi numeri non sarebbero mai arrivati. Non è di contro da escludere che in questo momento storico si preferiscano ancora le località medio piccole e la natura incontaminata della regione più verde d’Europa rispetto a quelle più blasonate e gettonate.

La conferma di questo trend, tra le altre cose, arriva anche da Davide D’Angelo, che gestisce l’info point comunale situato nel borgo di Castel del Monte, sempre in provincia dell’Aquila.

“In queste settimane, stiamo affrontando un afflusso che ha poco o nulla da invidiare del 2020 e che, comunque, negli anni del pre covid non si era mai visto – afferma -. Tra giugno e luglio sono tornati a trovarci moltissimi stranieri, provenienti principalmente da paesi come l’Austria e la Germania, mentre adesso abbiamo a che fare soprattutto con gli italiani. E se qualcuno arriva per visite ‘mordi e fuggi’, c’è anche chi decide di rimanere per qualche giorno, come testimoniato anche dagli ingressi registrati all’interno dei nostri musei diffusi, tramite cui riusciamo a far vivere a tutti i turisti un minimo di esperienza prolungata in paese”.

Di “flussi inferiori allo scorso anno ma comunque maggiori rispetto al pre covid parla anche Lisa Andreucci, che si occupa delle visite guidate all’interno complesso monastico di Bominaco.

“Anche se meno dell’anno scorso, il movimento c’è – sottolinea – e ci siamo ritrovati a lavorare principalmente con persone che vengono dal nord Italia e che rimangono piacevolmente colpite da quello che, turisticamente parlando, l’entroterra abruzzese ha da offrire. La buona notizia è che finalmente hanno riaperto siti come San Pietro ad Oratorium, a Capestrano, e San Clemente a Casauria e questo, principalmente alla luce di un’offerta crescente e sempre più differenziata, ci lascia ben sperare in un incremento per gli anni a venire”.