PESCARA – “Tutto lascia sperare che si possa affrontare una stagione estiva soddisfacente. L’importante è avere un territorio pronto, preparato nell’accoglienza e a far trovare infrastrutture turistiche aperte, soprattutto in questo particolare momento storico, quello del post-covid”.
Il presidente di Federalberghi Abruzzo Giammarco Giovannelli si dice fiducioso sul potenziale della stagione estiva alle porte per il turismo della regione.
Vacanze all’aria aperta, dal mare alla montagna, alla riscoperta di sentieri e luoghi di culto tra le principali attrazioni.
“Il turista è sempre più ambizioso – dice Giannino – e aspira a vivere esperienze indelebili che lo spingano a tornare. Infatti, chi conosce l’Abruzzo ci torna, oltre che per i luoghi, per l’accoglienza e la qualità del cibo. Ecco che i servizi assumono un’importanza strategica per soddisfare tutte le esigenze”.
“I servizi non sono solo quelli della struttura ricettiva che accoglie il turista, ma anche quelli offerti dal territorio che accoglie il turista affinché la conoscenza, l’informazione, il servizio impellente venga soddisfatto in maniera certa e veloce”.
E dopo due anni di covid e restrizioni, “cresce il desiderio di vivere una vacanza attiva e quindi partecipativa, emozionale, una vacanza esperienziale ed itinerante. Anche per questo è fondamentale essere preparati tecnicamente nella comunicazione così da fornire al turista un quadro completo del territorio abruzzese in quanto ricco e vario”.
In questo contesto, il presidente di Federalberghi sottolinea l’importanza di un’adeguata promozione turistica: “bisogna specializzarsi tecnicamente anche a livello comunicativo in base al tipo di utenza a cui ci si rivolge, occorre sviluppare una comunicazione di settore in base anche al prodotto turistico che si vuole sviluppare, promuovere e raggiungere”.
Non mancano le preoccupazioni per i drammatici eventi internazionali, dalla crisi generata dal covid alla guerra in Ucraina e al caro vita: “probabilmente avremo uno spostamento estero forse un po’ più ridotto, soprattutto dal centro sud dell’Italia. È chiaro che il costo anche dei pedaggi autostradali sono una spada di Damocle così come il costo della benzina. I costi di mobilità sono oggi anche elementi che determinano l’individuazione di un territorio rispetto a un altro”.
A tal proposito: “Crediamo nel turismo di prossimità, cioè delle regioni limitrofe, ma anche di quelle italiane (tutte) che sono innamorate dell’Abruzzo”.
“Stiamo sollecitando anche un progetto di rilancio con la riattivazione delle reti di impresa che rappresentano il cuore della programmazione pubblico-privata per quanto riguarda proprio la promozione turistica, ma direi anche la programmazione dei territori turistici con gli enti locali. In questo contesto, ci tengo a sottolinearlo, c’è una buonissima collaborazione con l’assessore regionale al ramo Daniele D’Amario, abbiamo a che fare con persone che hanno una consapevolezza dell’importanza della comunicazione istituzionale e soprattutto hanno capito che il turismo è un’economia strategica fondamentale”.