ROMA – Una situazione “devastante”, una “tragedia”, una “debacle”.
Gli operatori del turismo non hanno più parole per descrivere lo stato del settore alle prese con la variante Omicron e le misure di contenimento. Le prenotazioni si sono bloccate e le disdette fioccano.
“Ce n’è una al minuto – riferisce Marina Lalli, presidente di Federturismo – e il loro numero aumenta esponenzialmente”.
La presidente di Fiavet, Ivana Jelinic, parla di 8 milioni di cancellazioni nelle ultime tre settimane, per il periodo delle festività. E il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, assicura che la situazione è “in netto peggioramento”, con “un’inchiodata di prenotazioni e una serie di cancellazioni soprattutto nelle città d’arte, dove il 30% degli hotel è chiuso”.
Il 2021 – riferisce Confindustria Alberghi – si chiude con un tasso di occupazione camere che fa registrare il -48,6%, con punte nelle città d’arte, che toccano -58% a Roma e -56,1% a Firenze e con Venezia e Napoli rispettivamente -57% e -43%. La perdita media dei ricavi arriva al -55% con le città d’arte che si attestano al -65%, in particolare per l’assenza del turismo internazionale.
E le speranze per la fine dell’anno sono andate deluse: “Da Nord a Sud – dichiara il presidente di Assoturismo Vittorio Messina – le presenze per Capodanno sono risibili. Gli operatori credevano che questi giorni sarebbero stati caratterizzati dal turismo di prossimità, che prenota all’ultimo momento: invece è rimasto tutto fermo”.
La Confesercenti avverte che senza una proroga immediata degli ammortizzatori sociali Covid, dal primo gennaio almeno 200 mila lavoratori di turismo e ristorazione rimarranno senza copertura.
Lo stesso grido di allarme delle altre associazioni: “Non c’è più tempo da perdere – avverte il presidente di Federalberghi – c’è bisogno di aiuti verso il settore, che e’ il piu’ colpito, in termini di ristori, di ammortizzatori sociali, di fisco”.
“I tre quarti dei lavoratori del settore sono in cassa integrazione – ricorda la presidente di Fiavet – e non sappiamo dire a decine di migliaia di lavoratori se avranno ancora un sostegno al reddito a gennaio o se saranno licenziati”.
Assoturismo rivolge un appello al governo, affinché vengano prorogati aiuti alle imprese e tutele ai lavoratori: vuol dire proroga della cassa integrazione, della moratoria dei mutui, dei pagamenti delle cartelle esattoriali, insomma “tutto quanto possa aiutare un settore che credeva di poter lavorare a dicembre e invece si è fermato”.
Federturismo, infine, chiede che sia rivisto il piano di spesa del Pnrr, che destina al turismo solo 1,8 miliardi: una cifra considerata “offensiva”.