L’AQUILA – Finanziamento di progetti innovativi nel settore “Turismo esperienziale”, per promuovere il rilancio di uno dei settori più colpiti a causa dell’emergenza covid.
È stato presentato oggi, presso la sede della Fondazione Carispaq, il bando “per la realizzazione di progetti innovativi nel settore del turismo esperienziale nella provincia dell’Aquila”.
Hanno illustrato l’iniziativa il presidente della Fondazione Domenico Taglieri, il presidente di FondAq srl, Nazzareno Mascitti; sono intervenuti all’incontro Roberto Di Vincenzo, presidente dell’Istituto Nazionale Ricerche Turistiche e Roberto Marotta, vice presidente della Fondazione.
L’iniziativa, promossa dalla società strumentale della Fondazione Carispaq, FondAq s.r.l., prevede la selezione ed il finanziamento di progetti innovativi nel settore del “Turismo Esperienziale”, quale moderna frontiera del viaggio ed evoluzione culturale della fruizione turistica. Si tratta di un nuovo modo di concepire il turismo che tende a trasformarsi sempre di più in una reale esperienza di vita che coinvolge emotivamente l’ospite.
“Il bando Turismo Esperienziale – dichiara il presidente della Fondazione Carispaq Domenico Taglieri – si inserisce nell’ambito delle attività che la Fondazione Carispaq oramai da quasi trent’anni mette in campo per favorire lo sviluppo socio economico della nostra Provincia. Si tratta di un’iniziativa promossa dalla società strumentale FondAq e finanziata dalla Fondazione. L’idea è quella di favorire progetti innovativi che possano contribuire alla ripresa del settore turistico locale anch’esso duramente colpito dall’emergenza Covid. Siamo convinti che la nostra provincia disponga di tutte le risorse, naturali ed umane, per candidarsi quale meta turistica “sicura” ed attrattiva capace di intercettare i nuovi trend e flussi turistici che mettono al centro dell’esperienza la partecipazione attiva del visitatore”.
L’intervento prevede la raccolta di idee progettuali innovative capaci di stimolare lo sviluppo imprenditoriale del territorio, soprattutto da parte dei giovani, nel settore dell’accoglienza e della ricettività; le istanze potranno essere presentate on line tramite l’indirizzo www.fondazionecarispaq.it- sez. bandi – dal 21 maggio al 2 luglio 2021.
“L’evoluzione positiva del turismo nei territori delle aree interne che a me piace chiamare del buon vivere, verificatasi nel 2020, sicuramente si ripeterà per l’estate 2021 – ha sottolineato Roberto Di Vincenzo, presidente dell’Istituto Nazionale di Ricerche Turistiche – Il rischio di questo significativo aumento di presenze è però quello dell’over tourism per mancanza di servizi. In questo senso il bando promosso dalla Fondazione Carispaq è estremamente utile perché tende a dare una risposta concreta al problema e contemporaneamente a produrre valore per il territorio”.
Le proposte dovranno essere incentrate sul concetto di “innovazione” che, anche nel sistema turistico, si traduce in nuovi prodotti e servizi, nel miglioramento dei processi e dei modelli di business. Dovranno, inoltre, essere valorizzate le infrastrutture turistiche esistenti, prevedendo l’utilizzo delle nuove tecnologie per la promozione dell’iniziativa. Una commissione di esperti selezionerà le proposte maggiormente in linea con gli obiettivi del bando che potranno beneficiare di un sostegno economico per la loro realizzazione nella misura massima di 15 mila euro ciascuna.
Potranno presentare l’istanza, in qualità di capofila di progetto, organismi non profit il cui oggetto sociale e le attività svolte siano coerenti e in linea con le finalità del bando. È prevista, altresì, la possibilità di creare partenariati con enti locali e imprese turistiche
“Con questo progetto– aggiunge il presidente di FondAq Nazzareno Mascitti – Fondazione Carispaq e FondAq intendono favorire lo sviluppo di un tipo di turismo solidale ed ecosostenibile che faccia leva anche sulla capacità delle comunità locali di diventare parte integrante e attiva dell’esperienza turistica stessa. Un turismo che valorizzi i beni culturali e paesaggistici, le tradizioni etnoantropologiche ed enogastronomiche, potenziando le filiere economiche esistenti”.