RIMINI – “Non basta costruire un grande attrattore, come la costa dei trabocchi o l’Abruzzo dei Parchi, se poi all’interno di questi non mettiamo servizi. E devono essere servizi di qualità, perché poi facciamo prezzi uguali agli altri ma, a volte, non offriamo lo stesso prodotto”.
Questo il monito di Gabriele Marchese, responsabile della Confederazione nazionale dell’artigianato, Cna Turismo Abruzzo, nei giorni della sua partecipazione alla 60esima edizione Ttg Travel Experience di Rimini, tra le più importanti fiere internazionali dedicate a viaggi e vacanze, dove 10 imprese abruzzesi si sono interfacciate con oltre 80 tour operator da tutto il mondo presentando 20 percorsi di turismo esperienziale tra mare e monti abruzzesi.
Marchese riprende con convinzione il tema della polemica che si è accesa nei giorni scorsi, tra l’assessore regionale al turismo Daniele D’Amario e la stessa Confederazione nazionale dell’artigianato attraverso le parole Claudio Di Dionisio, presidente regionale di Cna Turismo Abruzzo, che suonavano: “Le imprese abruzzesi non delineano un quadro esattamente rassicurante. Purtroppo, i dati di fine stagione confermano le nostre previsioni pessimistiche fatte a metà estate ovvero un calo significativo delle presenze. Il problema di questa regione è che i programmi sul turismo nascono senza ascoltare gli operatori, puntando a eventi-vetrina che poi però finiscono lì, senza lasciare dopo il loro passaggio tracce significative nei numeri, come avvenuto per la partenza del Giro d’Italia dalla Costa dei Trabocchi. Ed anche prezzi poco competitivi con altri territori hanno concorso a creare una situazione di svantaggio. Così, si finisce per promuovere un turismo dell’ultimo secondo, neanche più dell’ultimo minuto: raccogliendo per forza solo le briciole lasciate dagli altri”.
L’assessore regionale al ramo Daniele D’Amario aveva smentito la ricostruzione parlando, in conferenza stampa, di “un dato sensazionale, superiore a quello delle altre regioni e che segna il definitivo superamento della crisi pandemica: i dati ufficiali sugli arrivi e presenze turistiche in Abruzzo, seppur provvisori, segnano, per le presenze nel periodo gennaio-agosto 2023, un +9,21% rispetto allo stesso periodo del 2022 e, per gli arrivi, un +6,13%”.
Ma Marchese, “nell’attesa di leggere i dati che smentiscano la Cna”, prosegue con un’analisi tutta finalizzata al miglioramento: “Abbiamo riscontrato in questi mesi in cui abbiamo lavorato alla nostra partecipazione al Ttg, che l’Abruzzo è una regione ancora poco conosciuta: dei tour operator che abbiamo contattato per fissare appuntamenti, circa il 50% non ha l’Abruzzo tra le proprie mete. E dopo questi giorni in fiera lo confermo. Quindi bisogna fare un lavoro straordinario di promozione di questa regione, ma dovrebbero farlo anzitutto le istituzioni. Noi facciamo la nostra parte e cerchiamo di organizzare al meglio la presenza delle imprese”.
Quello dell’organizzazione è infatti un tema, secondo Marchese: “c’è un buon prodotto da offrire in Abruzzo ma molte volte il problema è che le imprese non sono specializzate nella proposta dei propri pacchetti”. E, da ultimo, “la formazione, la professionalità: ci vuole la capacità di offrire qualità ai turisti”.
Se fiera e post tour hanno l’obiettivo di accrescere il numero delle agenzie e degli operator che hanno la propria regione tra le proprie mete, migliori le carte in tavola quest’anno per l’Abruzzo, tutte da giocare. Novità infatti per la regione è stata, spiega Marchese, “l’accordo che abbiamo fatto con l’Aiav, l’associazione italiana agenti di viaggio: i nostri percorsi saranno all’interno di questo circuito di 800 aziende”.
Anche la partecipazione delle attività nostrane è cresciuta: “l’anno scorso avevamo 7 imprese abruzzesi, quest’anno 10. I percorsi erano 18, quest’anno 20”.