TURISMO SOSTENIBILE: A FOSSACESIA PRESENTAZIONE NUOVO CORSO DI LAUREA DELL’UNIVERSITA’ DI TERAMO

Ottobre 27, 2021 11:53

FOSSACESIA – Sarà Fossacesia ad ospitare il prossimo 29 ottobre la presentazione del nuovo Corso di Laurea Triennale Turismo Sostenibile, che ha ampliato la nuova offerta formativa della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Teramo.

L’evento, organizzato dall’Università di Teramo, si terrà presso il Parco dei Priori, a San Giovanni in Venere, con inizio alle ore 11 e vedrà la partecipazione del Sindaco di Fossacesia, Enrico Di Giuseppantonio, di altri primi cittadini del territorio, del preside della Facoltà di Scienze Politiche di Teramo, Francesca Fausta Gallo, di Pietro Gargiulio, preside del Corso di Laurea in Turismo Sostenibile, Claudio Ucci, coordinatore regionale Destination Management Company, Giancarlo Zappacosta e Luciano Monticelli, membri dell Consulta Istitutiva.

“La scelta di Fossacesia per presentare il nuovo percorso formativo dell’Università di Teramo è un riconoscimento al ruolo che la nostra città ha assunto in questi anni tra le località turistiche della Costa dei Trabocchi – ammette Di Giuseppantonio – Fossacesia ha visto incrementare notevolmente le presenze turistiche non solo per i servizi offerti ai villeggianti, soprattutto perché ha badato alla conservazione dell’ambiente e delle caratteristiche del proprio territorio. È stata una scelta mirata da parte delle amministrazioni che ho guidato in questi anni, incentrata sì allo sviluppo sostenibile, ma tenendo bene in mente la distinzione tra il fare turismo per sfruttare le potenzialità del territorio e il fare turismo responsabile, che valorizzasse allo stesso modo l’ambiente e la società, opponendosi ad una snaturalizzazione del posto e delle sue caratteristiche peculiari”.

“Per queste ragioni ritengo che la presentazione del nuovo Corso di Laurea Triennale Turismo Sostenibile sia una occasione importante per le aziende e i giovani per formare figure professionali innovative, sempre più richieste dal mercato del lavoro”.