PESCARA – I dati di cui dispone l’Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente, riferiti all’ultimo sessennio di monitoraggio che si è concluso nel 2020, evidenziano che il 46% dei corpi idrici sotterranei regionali raggiunge il giudizio di qualità chimica “buono” (13 corpi idrici su 28).
Tuttavia, va sottolineato che la “buona” qualità delle acque riguarda i grandi rilievi carbonatici appenninici, contenenti di fatto più del 90% del totale dei volumi idrici regionali, mentre il giudizio “scadente” interessa prevalentemente i fondovalle alluvionali costieri.
Lo rende noto l’Agenzia regionale tutela ambientale (Arta) Abruzzo. Nei giorni scorsi Legambiente aveva diffuso un dossier sulle acque di falda in Italia, che per l’Abruzzo fornivano numeri differenti e meno positivi.
“Sullo stato delle nostre falde e sulla qualità della nostra acqua – ha dichiarato il direttore generale di Arta Abruzzo, Maurizio Dionisio – eviterei torni allarmistici. Il dato riferito all’ultimo sessennio, pur evidenziando talune criticità, non desta troppa preoccupazione. Certo – ha aggiunto l’Avv. Dionisio – le caratteristiche peculiari della nostra regione, con la presenza dei grandi rilievi appenninici, incidono positivamente sulla qualità complessiva dell’acqua. Ciononostante – ha concluso il direttore Arta – va tenuto alto il livello di guardia sullo stato dei corpi idrici regionali, con monitoraggi e controlli costanti, affinché vengano preservati dall’urbanizzazione e da un inquinamento antropico sempre più diffuso”.
Si precisa, inoltre, che i principali inquinanti riscontrati sono rappresentati da sostanze organoalogenate, nitrati, ione ammonio, metalli, cloruri, solfati, conducibilità elettrica e pesticidi.
Per quanto concerne il controllo sui pesticidi, infine, la qualità complessiva è risultata “buona” su tutti i 28 corpi idrici sotterranei regionali indagati, benché siano state riscontrate concentrazioni superiori ai limiti normativi per 3 sostanze (Pendimetalin, Oxadiazon, Oxadixil) che hanno interessato 5 pozzi localizzati nelle Piane del Fucino e del Tronto.
Con un numero complessivo di 372 siti indagati e 4.575 campioni analizzati, la presenza di pesticidi (concentrazioni superiori ai limiti di quantificazione strumentale) è stata riscontrata sul 4% dei campioni presi in analisi, ed ha riguardato 20 sostanze, ovvero Carbofuran, Clorpirifos Etile, Clorpirifos Metile, Endosulfan II, Endosulfan Solfato, Esaclorobenzene, Esaclorobutadiene, Fenarimol, Metalaxil, Metolaclor, Oxadiazon, Oxadixil, Pendimetalin, Procimidone, Prometrina, Propizamide, Terbutilazina, Terbutilazina Desethil, ϒ-esaclorocicloesano, Tetraconazolo.
I siti di monitoraggio interessati dalla presenza di pesticidi sono stati prevalentemente pozzi delle pianure alluvionali o delle conche intermontane regionali.
I risultati completi della classificazione delle acque sotterranee sono pubblicati sul sito regionale alla pagina:
https://www.regione.abruzzo.it/content/qualit%C3%A0-delle-acque