L’AQUILA – La Stazione ornitologica abruzzese (Soa) Onlus interviene nuovamente “per chiedere la tutela di uno degli ambienti più iconici della Regione Abruzzo il cui utilizzo ‘selvaggio’ continua a causare danni irreparabili”.
Un recente ed ennesimo motoraduno con campeggio libero – si legge in una nota del Soa – ha portato sull’ altopiano di Campo Imperatore decine di motociclisti come se non bastassero le soste delle auto e camper e l’uso di mastodontici bracieri per arrostire le carni, il tutto direttamente sulle preterie e senza servizi igienici.
LA NOTA COMPLETA
Al centro dell’attenzione il ruolo, o il non ruolo, esercitato nella vicenda dai vari enti, dall’ente Parco agli Organi di Sorveglianza a tal proposito l’Associazione nella segnalazione ha fatto riferimento a quanto di grave è già avvenuto in altri anni (incendio del 2017) ed alle segnalazioni ed esposti alla magistratura inviati fin dal 2017 e 2018.
È sconcertante pensare che dopo anni nulla è cambiato e gruppi di cittadini continuano ad usare un ambiente naturale come un Luna Park, le immagini del motoraduno reperibili da chiunque (anche dagli organi di sorveglianza) al seguente link parlano da sole: https://www.facebook.com/share/r/wfHHmqu6HpxeUCK3/.
La Soa, nella propria, ennesima nota, individua ben 13 diverse Leggi e norme violate dall’uso anarcoide del cosiddetto “piccolo Tibet” d’Abruzzo.
Inoltre, l’Associazione puntualizza alcuni aspetti relativi alla opportunità di una regolamentazione dell’accesso e fruizione dell’altopiano con un numero chiuso di accessi in auto, ingressi e parcheggi a norma ed a pagamento ed altre forme di utilizzo moderno dell’ area che favorirebbero anche l’economia dei bellissimi paesi dai quali si sale a Campo Imperatore.