PESCARA – “Un artista artigiano che da sempre ha saputo muoversi abilmente tra la carta stampata e le immagini in movimento creando universi narrativi per un pubblico adulto, per esempio reinterpretando le vicende di personaggi storici in modo originale e dissacrante ma capace di parlare anche all’infanzia basti pensare alla Pimpa… Un successo che si rinnova costantemente, senza dimenticare le sue vignette satiriche, pillole fulminanti che raccontano pregi e difetti della società contemporanea”.
Con questa motivazione Francesco Tullio-Altan ha ricevuto a Pescara il premio Sergio Bonelli, giunto alla seconda edizione e fortemente voluto da Cartoons on The Bay, come ricorda il direttore Roberto Genovesi direttore dell’International Festival of Animation, Transmedia and Meta-Arts 2023, promosso da Rai e organizzato da Rai Com a Pescara.
Altan è stato omaggiato da tantissimi applausi e da una standing ovation del pubblico. Applauditissima anche la sua inimitabile Pimpa.
“La satira non cambia – ha detto Altan – perché si occupa sempre di politica. Il nostro mestiere è quello di stare attenti. Ma il bersaglio è più facile in qualche maniera”.
E forse più bello? “Ma… di bello in questo caso non c’è niente” ribatte secco. Secondo Altan in realtà la satira non è un mestiere che serva veramente ad andare contro le cose. “La nostra – dice – è un’arma dolce e quindi la cosa più importante è che si mettono insieme persone che la pensano allo stesso modo e che si ritrovano in quella vignetta e si sentono un pochino meno sole”.
La satira c’è e ci sarà sempre, è un linguaggio che fa parte dell’uomo, dice Altan. “Se poi – dice – stia bene o no, questo non lo so: è un’antica domanda che non ha risposta. Possono stare bene o meno bene quelli che la fanno”.
Altan non si dice molto interessato alla “caricatura politica”: “Non è il mio forte, mi ha sempre interessato di più chi mette i personaggi nei posti di potere che non le persone di potere. Ci sono delle eccezioni, perché quando il personaggio è molto importante bisogna occuparsene: come Craxi, Berlusconi e ora la signora Meloni”. Ai giovani che vogliono fare satira Altan consiglia di lavorare e basta.
“Bisogna – spiega – metterci voglia e provare fino a che non trovi un tuo linguaggio e una tua strada. Saper disegnare è importante ma non è indispensabile: la satira vive più sulle battute che sul disegno. Almeno la satira attuale, per quella dell’Ottocento era molto importante il disegno, adesso molto meno. Il disegno è la scelta dell’interprete di quella battuta”. Infine non può mancare la Pimpa: “Nasce dal fatto che ho avuto una bambina”. Forse fa un po’ satira a modo suo anche la cagnolina a pois? “Ah, non so – ribatte con un sorriso – la Pimpa fa quel che vuole”.