CENTRO TURISTICO GRAN SASSO: “SUPERATE PRESENZE 2021, MA URGENTI MISURE CONTRO CARO ENERGIA”

Novembre 12, 2022 7:50

L’AQUILA – “Sono state già superate le presenze dell’anno scorso, oltre 100mila, anche perché abbiamo potuto contare su una stagione estiva molto positiva, certo ora resta l’incognita del caro energia che potrebbe compromettere questo bilancio”.

Se da un lato non nasconde la soddisfazione per i numeri raggiunti, dall’altro, Dino Pignatelli, presidente del Centro turistico Gran Sasso, esprime preoccupazione per la situazione di incertezza che negli ultimi mesi ha investito anche il turismo di montagna a causa dei rincari.

“Stiamo sostenendo aumenti di circa il 50% a fronte di un incremento del prezzo dei biglietti per la funivia comunque contenuto, passato da 10 a 12 euro. Una cifra che ci permette solo di tamponare ma che, ovviamente, non copre tutti i costi extra”.

“Ad oggi, in questo senso, non possiamo ancora contare su un sostegno concreto ma speriamo che presto il Governo riesca ad intervenire”, aggiunge Pignatelli.

A tal proposito, la ministra del Turismo Daniela Santanchè nei giorni scorsi ha fatto sapere: “Dopo stagioni difficili il turismo di montagna intravede segnali di ripresa, ma il caro energia avrà un peso importante. È per questo che il ministero si impegnerà a mettere in campo misure di sostegno per il settore, affinché sui 30 miliardi che abbiamo individuato con la Nadef, il comparto del turismo di montagna possa ricevere tutte le risorse necessarie. Questo anche per recuperare le perdite causate dalla pandemia”.

E così, dopo la stagione “nulla” dovuta al Covid-19 nel 2020-2021 e un’altra – lo scorso inverno – in cui non si è riusciti a tornare sui livelli prepandemici, ora si abbatte sull’economia turistica invernale l’esplosione dei costi energetici.

All’orizzonte, quindi, si intravedono ancora difficoltà ma anche note positive per il turismo della neve italiano.

A confermarlo anche Skipass Panorama Turismo, osservatorio italiano del turismo montano di Jfc, secondo cui nell’inverno 2022/2023 il fatturato complessivo salirà a quota 9 miliardi e 514 milioni di euro, segnando – nei confronti del 2021-22 – una crescita di 772 milioni, con una variazione complessiva positiva del +8,8%.

“Tale valutazione circa il maggior fatturato – spiega Massimo Feruzzi, amministratore unico di Jfc e responsabile dell’Osservatorio – non inciderà, purtroppo, sulla marginalità aziendale, in quanto i maggiori incassi serviranno solo alla copertura dei maggiori costi relativi al riscaldamento, all’energia elettrica e all’approvvigionamento di generi alimentari, senza considerare tutta una serie di ulteriori costi che subiranno anch’essi incrementi (gestione amministrativa, personale, etc.). Non saranno quindi margini utili a migliorare l’Ebitda delle aziende della filiera, che rischia di subire una riduzione superiore ai 10 punti percentuali”.

Nel dettaglio secondo i calcoli di Jfc è di 4 miliardi 351 milioni il fatturato del sistema ospitale nella sua complessità di strutture ricettive alberghiere ed extra-alberghiere (alberghi, villaggi, B&B, residence, baite, agriturismi, case vacanza, alloggi in affitto, etc.). Rispetto alla stagione invernale scorsa, il cui fatturato è stato pari a 4 miliardi 77 milioni, si registra un incremento del +6,7% (+273 milioni circa). Si attesta a 4 miliardi 38 milioni il fatturato dei servizi quali noleggio attrezzature, maestri di sci, skipass e impianti di risalita vari, etc., vale a dire i servizi collegati alla pratica delle discipline sportive sulla neve.

Nell’invernale 2021-22 il fatturato complessivo è stato pari a 3 miliardi 634 milioni, quindi si registra un incremento dell’11,1%, quantificabile in 403 milioni circa in più. Infine è pari a 1 miliardo 125 milioni di euro l’ulteriore fatturato generato da altri servizi quali ristorazione, commercio, attività ricreative e di divertimento ecc.. Sulla stagione invernale scorsa, il cui fatturato è stato pari a 1 miliardo 29 milioni, c’è un incremento del +9,3% (+95 milioni circa).

“Costi della settimana bianca alle stelle”, denuncia Assoutenti commentando l’indagine.

“La prima voce che subisce sensibili rincari è quello dello Skipass: chi sceglierà le Dolomiti dovrà mettere in conto una spesa giornaliera, in alta stagione, pari a 74 euro, contro i 67 euro dello scorso anno, con un aumento della tariffa del +10,4% – analizza Assoutenti – Va peggio in Lombardia: a Bormio il prezzo giornaliero dello Skipass in alta stagione sale da 46 euro a 52 euro, con un aumento del +13%, quello stagionale da 775 euro a 825 euro (+6,4%). Chi sceglie la Valle d’Aosta deve mettere in conto un aumento dello Skipass del +8,9% a Courmayeur (da 56 a 61 euro) e del +7,5% a Cervinia (da 53 a 57 euro). Lo stagionale Valle d’Aosta potrà essere acquistato al prezzo di 1.286 euro contro i 1.180 euro dell’anno scorso (+8,9%); lo stagionale Valle d’Aosta + Zermatt costerà invece 1.518 euro contro i 1.393 euro della scorsa stagione (+9%).

“Anche alberghi, hotel, B&B, pensioni, case vacanze e strutture ricettive varie hanno aggiornato al rialzo i listini al pubblico – afferma il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi – Ciò a causa dell’impennata dei costi energetici, che sarà ancora più pesante in montagna considerata la necessità di riscaldare adeguatamente gli ambienti. Per la classica settimana bianca,
la spesa media procapite tra Skipass, alloggio, servizi, consumazioni, ristoranti, ecc. sarà compresa tra i 1.400 e i 1.600 euro, trasporti esclusi, con una crescista stimata tra il +15% e il +18% sulla stagione invernale 2021/2022″, conclude Truzzi.