L’AQUILA – Dall’Aquila, città della Perdonanza Celestiniana e simbolo di rinascita, un forte messaggio di pace e coesione in un mondo, compresi territori molto vicini all’Italia, che fa i conti con i tragici bilanci di guerre e conflitti.
Questi i valori protagonisti dell’Assemblea Nazionale della Federazione Italiana delle Associazioni e Club per l’Unesco, che si è conclusa ieri nel capoluogo regionale. Una tre giorni di visite alla scoperta della storia e dei luoghi simbolo della Capitale italiana della Cultura 2026, alla presenza di importanti figure istituzionali e rappresentanti delle associazioni culturali.
Teresa Gualtieri, presidente della Federazione Italiana delle Associazioni e Club per l’Unesco, ha sottolineato l’importanza di creare rapporti stabili tra i club Unesco e le istituzioni locali: “Quanto vissuto all’Aquila è l’esempio di quello che deve avvenire nei territori italiani toccati dall’Unesco”, ha dichiarato Gualtieri, aggiungendo che la presenza del Prefetto, del Comune e della Soprintendenza “è fondamentale per convergere verso un sistema coordinato, centrato sui messaggi dell’Unesco”.
Andrea Tatafiore, presidente del Club per l’Unesco dell’Aquila, ha ribadito il ruolo fondamentale della manifestazione per la città: “Abbiamo avuto l’opportunità di mostrare L’Aquila come simbolo di resilienza e impegno culturale.”
All’apertura dei lavori hanno partecipato il ministro plenipotenziario e segretario generale della Commissione Nazionale per l’Unesco Enrico Vicenti e il vicesindaco dell’Aquila Raffaele Daniele.
L’evento ha incluso l’opportunità di visitare il mammut e la Bolla del Perdono al Munda, simboli del patrimonio culturale dell’Aquila. La Bolla del Perdono, legata alla Perdonanza Celestiniana, evento secolare che si terrà nella seconda metà di agosto, è stata esibita come simbolo degli insegnamenti di pace e fratellanza di Papa Celestino V, riconosciuta dall’Unesco come patrimonio immateriale dell’umanità.
Infine, ieri mattina a Collemaggio si è tenuta la Relazione sul “Tratturo Magno: la Transumanza Patrimonio Immateriale” a cura del professor Alessandro Di Loreto e alla presenza di Danilo Taddei, presidente dell’Associazione Tratturo Magno.
Un incontro, è stato sottolineato, che “ha dimostrato come la città possa essere un modello di rinascita e cooperazione per tutta l’Italia”.