L’AQUILA – Il Consiglio regionale, riunito oggi all’Aquila, ha approvato il progetto di legge “Modifiche alla legge regionale 15 febbraio 2023 n. 10 (Disciplina del sistema turistico regionale)” licenziandolo con i voti della maggioranza di centrodestra e l’astensione dell’opposizione.
La norma si compone di tre articoli, sostituisce l’art. 51 e interviene sulle sanzioni, di cui all’art. 119 “al fine di includere tra le fattispecie oggetto di sanzione – si legge nell’atto – il mancato adempimento da parte dei titolari delle strutture ricettive degli obblighi di comunicazione previsti dall’articolo 76, che prevede l’obbligo di trasmissione telematica, mediante l’utilizzo del Sitra (Sistema Informativo Turistico della Regione Abruzzo), con le cadenze ivi stabilite ed anche in caso di assenza di movimento turistico, dei dati relativi agli arrivi e partenze dei clienti”.
Con le modifiche introdotte, le strutture ricettive extra-alberghiere come B&B, resort, case vacanze, ostelli e altro ancora non saranno più qualificate come “strutture ricettive extra alberghiere con le caratteristiche della civile abitazione” ma semplicemente come “strutture ricettive extra-alberghiere” i cui locali “devono possedere i requisiti strutturali e igienico-sanitari previsti per la destinazione residenziale (anziché per la civile abitazione); le condizioni di sicurezza e salubrità degli edifici e degli impianti negli stessi installati ai sensi della normativa vigente e i requisiti previsti dal Disciplinare di cui all’articolo 18”.
Inoltre l’utilizzo di unità immobiliari a destinazione residenziale “non necessita di cambio di destinazione d’uso ed è sempre compatibile con le previsioni del vigente strumento urbanistico comunale”, si legge ancora nel progetto di legge. Infine, è specificato “che resta ferma la possibilità di richiedere il cambio di destinazione d’uso nei limiti e con le modalità previste dalla disposizioni vigenti”.
Per ciò che riguarda la disciplina degli affittacamere si prevede che, “nelle ipotesi in cui non sia prevista l’erogazione di servizi di ristorazione, di preparazione e somministrazione di alimenti, anche limitatamente alla prima colazione, ai fini dell’esercizio della relativa attività non è richiesta la disponibilità di soggiorno, cucina e locali comuni”.
La Regione, inoltre, si impegna disciplinare le regole per le strutture residenziali universitarie che potranno provvisoriamente operare, per 12 mesi, qualora siano state finanziate con fondi del Pnrr.