COSTA TRABOCCHI: DI CAMPLI, “GESTIONE PROVINCIA, COSTI ALTI, CAFFE’ SI DOVREBBE PAGARE 50 EURO”

Ottobre 7, 2024 8:01

FOSSACESIA – “La gestione della Via Verde è di competenza della Provincia, che non ha né mezzi e né uomini, ma continua a muoversi con scelte assurde imponendo prezzi altissimi e non rendendosi conto che i costi poi ricadono sul consumatore finale. Un caffè, a questo punto, dovremmo farlo pagare 50 euro per far fronte alle spese, altro che due euro”.

Dopo giorni di polemiche l’imprenditore Donato Di Campli, su AbruzzoWeb, torna a difendere la categoria per il caso esploso sulla Costa dei Trabocchi al termine di una stagione turistica poco soddisfacente e che, anzi, secondo lui ha registrato un calo di presenze turistiche fino al 50% rispetto alla scorsa estate.

Proprietario del Supporter, con diverse strutture ricettive a Fossacesia (Chieti), nonché candidato con la Lega alle regionali dello scorso 10 marzo, Di Campli replica anche al capogruppo del M5S Francesco Taglieri che analizzando la situazione, sempre a questo giornale, tra le altre cose ha dichiarato: “stupisce che un imprenditore come Donato Di Campli, esponente dello stesso centrodestra che governa la Regione, dipinga un quadro ancora più desolante. Di Campli prima di arrivare a constatare questa ‘sconfitta’, avrebbe potuto cercare soluzioni con i legisaltori della sua parte politica ma non c’è stata volontà”.

Ma, taglia corto Di Campli: “La Regione non ha competenze sulla ciclabile, anzi, ha portato sulla nostra costa anche il Giro d’Italia, che è stata sicuramente una grande vetrina. Inoltre, occorre ricordare al centrosinistra che i primi a criminalizzare gli imprenditori sono stati proprio i suoi esponenti, premendo per i sequestri dei chioschi”.

“Questi signori – rimarca – devono capire che la Via Verde senza servizi è morta. Sono d’accordo che ci sia una regolamentazione con limiti chiari per costruire, ma non si può pensare di proporre un’offerta turistica adeguata su una ciclabile ‘vergine’. Chi ha sbagliato ha pagato, anche duramente, ma chi viene a trovarci ha bisogno di servizi”.

E sulle proteste per i costi, ritenuti spesso troppo alti, spiega: “Agli imprenditori la Provincia impone spese improponibili: per l’occupazione di un metro per cento di suolo pubblico ha chiesto 7-8mila euro. Poi ci sono i costi per montare e smontare le strutture, 14-15 mila euro ogni volta alle ditte fornitrici. Sono tariffe incredibili che poi ricadono sui consumatori e non si rendono conto”.

“Il tutto – aggiunge – senza un piano di programmazione che ‘restituisca’ qualcosa a chi investe in termini di servizi. Anzi, non c’è un bagno che funziona, hanno posizionato massi di cemento giganteschi ai bordi della ciclabile per non far transitare le auto. È sacrosanto punire chi entra, ma dobbiamo essere in grado di disporre dei controlli, anche con le telecamere. È tutto abbadonato all’approssimazione, perché qualcuno dovrebbe venire da noi?”.

Tornando poi alla questione politica, Di Campli interviene anche in merito alle dichiarazioni del sottosegretario con delega al Turismo Daniele D’Amario che, anticipando i primi dati sulle presenze della stagione estiva, ha parlato di un incremento del +3%: “Non ho problemi a dire che, almeno qui, questo dato non rispecchia la realtà. D’Amario venisse sulla Costa dei Trabocchi. Io la vivo tutto l’anno, forse chi parla di numeri spesso non ha contezza della situazione di alcuni territori”.