COVID, RISCHIO PIAZZE VUOTE A CAPODANNO: SINDACI E GOVERNATORI PREPARANO NUOVE ORDINANZE

Gennaio 7, 2022 15:24

ROMA – Rischio piazze vuote a Capodanno.

A due settimane dal 31 dicembre sembra consolidarsi l’orientamento di sindaci e governatori di annullare eventi e feste nel tentativo di scongiurare pericolosi assembramenti la notte dell’ultimo dell’anno.

I numeri dei contagi in rapida risalita, l’incognita della variante Omicron, rendono concreto lo spettro del cambio di colore per alcune regioni. I dati di oggi confermano l’andamento delle ultime settimane: i positivi sono 20.677 e decessi sono 120, una cifra quest’ultima che non si registrava dalla fine di maggio. Il tasso di positività cala sensibilmente passando dal 4% al 2,66% alla luce del boom di tamponi effettuati: 776.363. Un quadro severo soprattutto in alcune realtà.

Trento va verso la zona gialla mentre in Veneto nelle ultime 24 ore si sono registrati oltre quattromila positivi (4.088) contro i 2.096 di ieri. Numeri che hanno portato alla sospensione, dove necessario, di tutte le attività chirurgiche che prevedono un successivo ricovero in terapia intensiva. La decisione, che riguarda tutti gli ospedali regionali, è stata presa per recuperare temporaneamente personale da destinare a vaccinazioni, tamponi e tracciamenti.

Le città si stanno comunque già organizzando per fronteggiare in sicurezza i rischi anche all’aperto in vista delle festività. A rompere gli indugi è il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, che oggi ha annunciato che sul territorio regionale non si svolgeranno eventi di piazza. “Fra oggi e domani – ha detto – la Regione emetterà delle ordinanze che firmerò per evitare assembramenti alla vigilia di Natale, come abbiamo già fatto lo scorso anno. Ordinanze che vietano la vendita di alcolici nella serata e vietano gli assembramenti e anche un’ordinanza che vieta le feste in piazza di Capodanno”.

Domani a Roma il Campidoglio deciderà se tenere o meno il concerto al Circo Massimo il 31. L’ipotesi a cui ha lavorato Palazzo Senatorio è un evento per soli 15mila posti a sedere, obbligo di mascherine e super green pass, ma ad avere l’ultima parola saranno i contagi. Che al momento in città non sembrano rallentare. Dal canto suo l’assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato, afferma di non potere escludere un cambio di colore negli ultimi giorni di dicembre. “Per il passaggio in giallo le probabilità sono basse, ma non possiamo escludere un cambio di colore nell’ultima settimana di dicembre o nella prima di gennaio: la strada maestra sono le vaccinazioni”.

Ed è proprio sulla campagna di immunizzazione che puntano i governatori. In Piemonte il presidente Alberto Cirio non “vede” un Capodanno in zona gialla. “Lo spero e lavoro perché questo non accada – afferma – Siamo al primo posto in Italia per terze dosi di vaccino anti-Covid fatte ai cittadini: perché il vaccino ci salva”. La situazione non dovrebbe mutare, almeno nella settimana di Natale, anche in Lombardia. “I dati che sono pervenuti oggi – annuncia il presidente Attilio Fontana – e che verranno valutati venerdì in sede di cabina di regia, confermano anche per la prossima settimana che la Lombardia rimarrà in zona bianca perché, nonostante la crescita dei numeri, l’occupazione dell’area medica e delle terapie intensive rimangono al di sotto della soglia prevista”.

Le decisioni delle amministrazioni locali viaggiano in parallelo con l’attività di controllo avviata dal Viminale dopo l’entrata in vigore del super Green pass. Il ministro Luciana Lamorgese ha stilato un primissimo bilancio dell’attività svolta dal 6 al 12 gennaio proprio nel giorno in cui il Garante per la protezione dei dati personali ha espresso, in via d’urgenza, parere favorevole sullo schema di decreto che aggiorna le disposizioni relative alle certificazioni verdi e agli obblighi vaccinali per alcune categorie di lavoratori. Nei primi sette giorni complessivamente sono state 924.366 le verifiche svolte relativamente al possesso del Pass: 3.802 le persone sanzionate. Controllati anche 104.962 esercizi commerciali con 1.610 i titolari sanzionati. Sono stati 87 i locali per i quali è stata disposta la chiusura. Altre 11.922 persone sono state sanzionate per la mancanza di mascherina. “La nostra non è una linea soft, ma di rigore”, ha sottolineato Lamorgese.