L’AQUILA – Il cibo, che consente di indagare con sguardo multidisciplinare come le città, organismi in rapida trasformazione, abbiano costruito nel tempo un rapporto sempre più complesso con l’approvvigionamento e la distribuzione delle risorse alimentari. In un contesto di crescita demografica e di urbanizzazione, nutrire la città significò attivare reti ed esercitare il controllo sul territorio e sulle sue risorse, come verrà raccontato da illustri studiosi italiani e stranieri, per i casi di Parigi, Venezia, Siena, Firenze e Napoli, nella relazione tra istituzioni, élites e popolo.
Questo il tema della terza edizione del Festival delle città del Medioevo, che si svolgerà a L’Aquila da venerdì 27 a domenica 29 giugno, a cura di Amedeo Feniello, professore di Storia medievale e Alfonso Forgione, professore di Archeologia cristiana, tardoantica e medievale, del Dipartimento di Scienze Umane dell’Università dell’Aquila.
L’evento vedrà la partecipazione di storici, archeologi, divulgatori scientifici, storici dell’arte e giornalisti, la cui presenza restituirà la ricchezza di una pluralità di sguardi, mostrando come il cibo sia stato – e continui ad essere – storia, risorsa e racconto, e sia capace di illuminare in profondità le dinamiche delle città medievali.
Tra i protagonisti delle serate all’Auditorium saranno Oscar Farinetti, Paolo Mieli e Mario Tozzi.
Non mancherà al Festival, che mantiene uno sguardo attento al contesto europeo e italiano ma è sempre radicato nella realtà locale aquilana e abruzzese, un affascinante viaggio nella tavola di Margherita d’Austria, che governò la città fra il 1572 e il 1586, tra ricerca storica e narrazione pubblica.
Le lezioni di storia saranno arricchite dalla fiera del libro e da rievocazioni, esibizioni, spettacoli, laboratori e visite guidate.
Cuore del Festival, per i tre giorni della manifestazione, sarà il Parco del Castello che ospiterà il “Villaggio dei Rievocatori”, un affascinante percorso di Living History che permetterà a grandi e piccini di immergersi nella storia medievale italiana.
L’apertura straordinaria del Bastione Est del Castello, sala espositiva del Museo Nazionale d’Abruzzo dedicata allo scheletro di Mammuthus meridionalis scoperto 70 anni fa in località Madonna della Strada di Scoppito, contribuirà a rendere indimenticabile questa edizione del Festival.
Tutti gli incontri si svolgono all’Auditorium del Parco all’Aquila e sono a ingresso libero.
Il Festival delle Città del Medioevo ha il patrocinio di Rai Abruzzo e la Media Partnership di TGR.
IL PROGRAMMA
VENERDÌ 27
Il Festival comincerà ufficialmente venerdì 27 giugno alle 21.15 all’Auditorium e prevederà, dopo i saluti istituzionali, il dialogo dedicato al tema cibo e risorse tra passato e presente fra l’imprenditore Oscar Farinetti (il suo ultimo libro si intitola “Hai mangiato?” ed è pubblicato da Slow Food Editore) e il medievista Duccio Balestracci, emerito dell’Università di Siena, moderato da Mario Prignano, giornalista del TG1.
Nel pomeriggio si terranno, sempre all’Auditorium, la presentazione del volume “Storia di Ascoli. Il Medioevo” (Edizioni Lìbrati) a cui interverranno Duccio Balestracci e Arturo Verna, Presidente dell’Istituto Superiore di Studi storici Cecco d’Ascoli di Ascoli Piceno.
A seguire, nello spazio antistante il Castello, il gran finale del torneo di scacchi, con un duello a scacchi viventi.
SABATO 28
La giornata di sabato 28 giugno si aprirà con la lezione di Alfonso Forgione dal titolo “La tavola degli aquilani prima e dopo la città”, in cui verranno descritte le abitudini alimentari del contado aquilano attraverso i numerosi reperti archeologici rinvenuti nel territorio, a cui seguirà l’intervento di Marco Valenti, archeologo e professore di Archeologia Cristiana e Medievale all’Università di Siena, dal titolo “Alimentazione e gerarchia sociale nell’altomedioevo toscano: due casi esemplari, incentrato su come si nutrivano i Longobardi”.
La mattinata proseguirà con un’affascinante sezione dal titolo “Cibo e scienza in archeologia”, dedicata all’esplorazione delle abitudini alimentari nel Medioevo alla luce della ricerca scientifica.
Le tre relatrici terranno ciascuna un intervento: “Uomo e animali” quello di Chiara Corbino (archeozoologa), “Siamo quello che mangiamo” quello di Valeria Amoretti (antropologa fisica), e infine “Dimmi cosa mangi e ti dirò… perché. Risorse vegetali nel Medioevo”, quello di Chiara Comegna (archeobotanica).
Le tre scienziate operano presso il Parco Archeologico di Pompei, e il loro lavoro si concentra sull’analisi scientifica dei materiali organici rinvenuti durante le campagne di scavo, con l’obiettivo di ricostruire aspetti fondamentali della vita quotidiana e del regime alimentare delle popolazioni del passato.
Il pomeriggio del sabato vedrà una serie di interventi in successione su abitudini alimentari in ambienti insoliti o che a noi oggi sembrano per certi versi incomprensibili: il primo sarà quello di Amalia Galdi, professoressa Storia delle Istituzioni in Età Medievale all’Università di Salerno, specializzata in agiografie (quella di San Benedetto da Norcia è pubblicata dal Mulino) su un tema molto curioso, “Il cibo e il monastero”.
A seguire, Beatrice Del Bo, che insegna Storia economica e sociale del Medioevo e Didattica della Storia all’Università degli Studi di Milano ed è esperta nell’utilizzo dei veleni durante il periodo medievale – tema su cui ha scritto Arsenico e altri veleni (il Mulino, 2024) –, terrà una lezione dal titolo “Cibi avvelenati e rimedi”.
Francesco Marzella, studioso di letteratura latino medievale, nel suo intervento “A tavola con Re Artù” racconterà cosa succedeva durante i banchetti alla corte del leggendario re dei britanni (a cui è intitolato il suo ultimo saggio appena pubblicato da Laterza).
Chiuderà la serie l’intervento dello storico Duccio Balestracci dal titolo “Popolo e cibo nel Medioevo”, tema sviluppato attraverso una narrazione fatta da personaggi minuti, piccoli commercianti, contadini, gente di piazza e di taverna, che ha trasmesso racconti originali e fuori dalla percezione tradizionale del medioevo.
A concludere il pomeriggio la lezione speciale “Alla tavola di Margherita” durante la quale si alterneranno Silvia Mantini, professoressa di Storia Moderna all’Università dell’Aquila e autrice di “Reti d’Europa. Margherita d’Austria tra confine e modernità” (Laterza, 2024) con l’intervento “La storia e le fonti”, e a seguire Luca Pezzuto, professore di Storia dell’Arte Moderna e Storia della Critica d’Arte all’Università dell’Aquila, che in “L’arte e l’iconografia” parlerà della rappresentazione del cibo a corte attraverso i dipinti del Quattrocento e Cinquecento.
La serata vedrà sul palco dell’Auditorium il giornalista e saggista Paolo Mieli (il suo ultimo libro è Fiamme dal passato, Rizzoli, 2024) in un dialogo con Amedeo Feniello dal titolo “Evviva il medioevo”.
Sempre sabato, nel pomeriggio, all’Auditorium si terrà la presentazione del volume “Medioevo che crea” (Laterza, 2025): ne parleranno due dei curatori, Franco Franceschi e Gabriella Piccinni, con Amedeo Feniello.
DOMENICA 29
La mattina di domenica 29 giugno sarà dedicata al tema portante di questa edizione, “Le risorse e la città”, giacché l’approvvigionamento e la distribuzione delle risorse alimentari diventa per le città medievali il modo per esercitare il controllo sul territorio e sulle sue risorse, e i cinque interventi presentano i casi di cinque città strategiche: Napoli, Parigi, Venezia, Firenze e Siena.
Amedeo Feniello parlerà dello sviluppo di Napoli, Mathieu Arnoux, professore di Storia Medievale all’Université de Paris VII e Directeur d’études all’EHESS (Paris), di Parigi, Luciano Pezzolo, professore di Storia Moderna all’Università Ca’ Foscari, si occuperà di Venezia, Franco Franceschi, professore di Storia Medievale presso l’Università di Siena, parlerà di Firenze, e infine Gabriella Piccinni, professoressa di Storia Medievale all’Università di Siena, presenterà il caso di Siena.
La chiusura di questa edizione del Festival delle Città del Medioevo è affidata a Mario Tozzi, Primo ricercatore CNR e noto divulgatore scientifico, il cui intervento dal titolo Sapiens, fine corsa, sarà introdotto da Alfonso Forgione.