GRAN SASSO: BOOM TURISTI E INCASSI RECORD, SI, “NUOVE STRATEGIE”

Settembre 17, 2020 15:47

L’AQUILA – “Gli incassi da record registrati questa estate dal Centro Turistico del Gran Sasso dovuti ad un afflusso di turisti senza precedenti, stanno a dimostrare che le tanto vituperate aree interne, il Gran Sasso e il turismo di montagna nel periodo estivo, possono essere i punti di forza per il rilancio socio economico del nostro territorio”.

Lo scrivono, in una nota, Pierluigi Iannarelli e Enrico Perilli, rispettivamente segretario aquilano e regionale di Sinistra italiana.

“Auspichiamo innanzitutto che queste maggiori somme vengano impiegate per dare serenità e sicurezza a tutte le lavoratrici e i lavoratori, madri e padri di famiglia del Centro Turistico che, oramai da anni sono costretti, in alcuni periodi, a forti sacrifici, in considerazione di atavici ritardi nella erogazione delle spettanze – osservano – Maggiori introiti che parallelamente possano permettere, e questo è l’invito che facciamo all’amministratore Dino Pignatelli, di concedere delle scontistiche importanti, nell’ordine minimo del 30% sui nuovi abbonamenti 2020/2021 a chi, nella passata stagione sciistica ha contratto degli abbonamenti (parliamo anche di interi nuclei familiari) non adeguatamente sfruttati a causa, in un primo momento, per la mancanza di neve e successivamente per l’emergenza sanitaria”.

“Quello che non ci stancheremo mai di evidenziare, confortati dai fatti, è la necessità di approntare una nuova strategia vincente, ovvero, parallelamente alla concessione di contributi finanziari, una riduzione della dipendenza dalla neve e dallo sci, integrando l’offerta turistica da un lato e puntando ad un turismo distribuito nelle quattro stagioni dall’altro. I cambiamenti climatici stanno influenzando in maniera determinante le scelte da intraprendere per gli sviluppi del turismo nei prossimi anni, pertanto si dovranno adottare nuove strategie di adeguamento nel turismo montano”.

“I nuovi concetti fondamentali da seguire dovranno essere, turismo a passo lento, cultura tradizionale e destagionalizzazione. Ovviamente tutto questo – sottolineano – sarà possibile soltanto se questi nuovi processi di crescita saranno supportati da una volontà politica in grado di mettere in pratica i bisogni e gli stimoli che vengono proposti loro, ma su questo a malincuore, visti i precedenti, nutriamo numerose perplessità.

“‘La crisi è quando il vecchio muore e il nuovo non può nascere’, questa frase di Antonio Gramsci è più attuale che mai e ci invita a riflettere sul fatto che in tempi estremamente complicati è necessario ricercare qualcosa di profondamente diverso, in grado di dare nuova linfa e spinta al turismo e quindi in generale all’economia di montagna”, concludono Iannarelli e Perilli.