IL BORGO DI RAIANO NEL RACCONTO DI IVAN: OSPITALITA’ E TRADIZIONI CHE ABBATTONO LE BARRIERE

Settembre 22, 2024 8:03

RAIANO – Raiano, situato nel cuore della Valle Peligna, in provincia dell’Aquila, è un incantevole borgo di circa 2.600 abitanti che custodisce un ricco patrimonio storico, culturale e naturale. Immerso tra le maestose montagne e attraversato dal fiume Aterno, è rinomato per la sua bellezza paesaggistica, le tradizioni secolari e la calda ospitalità dei suoi abitanti: tra i suoi tesori spiccano monumenti come l’Eremo di San Venanzio, carico di spiritualità, la Chiesa di Santa Maria Maggiore e le sorgenti sulfuree della Solfa, che narrano un passato ricco di storia e un presente che celebra le sue radici.

In questo contesto affascinante si inserisce la storia di Ivan Giovannucci, 54 anni, un uomo profondamente legato al suo territorio che ha dedicato la vita a molteplici attività che arricchiscono la comunità, abbattendo con intraprendenza e passione barriere architettoniche e “mentali”: diventato non vedente nel 1996, all’età di 26 anni, affronta questa condizione con la consapevolezza “che, sebbene sia già impegnativa, è importante non appesantirla ulteriormente. Dal 2002 ad oggi sono stato accompagnato da tre cani guida, aiutandomi anche un bastone bianco per i tragitti più brevi”.

Attraverso i suoi ricordi e la sua prospettiva unica, Ivan ci guida alla scoperta di Raiano, offrendo un ritratto vivace di un paese che, nonostante il passare del tempo e le sfide dello spopolamento giovanile, mantiene intatta la sua autenticità. La sua esperienza invita a esplorare Raiano non solo come un luogo di straordinaria bellezza naturale, ma anche come una comunità vivace, dove tradizioni, feste e sapori locali continuano a legare profondamente gli abitanti al loro territorio.

La vita e le passioni di Ivan

Ivan è un uomo dalle molteplici passioni e impegni. “Mi occupo di molte cose,” racconta con entusiasmo. “Sono attivo nel volontariato, sono un radioamatore, un sommelier e lavoro nella pubblica amministrazione”, una varietà di attività riflette la sua personalità dinamica e il desiderio di servire la comunità in diversi ambiti.

Come coordinatore delle emergenze per il gruppo di volontariato della Valle Peligna, noto come Volontari Peligni, svolge un ruolo cruciale nella gestione delle crisi: “Gestiamo le comunicazioni in caso di emergenze come terremoti, alluvioni e nevicate straordinarie. Quando si verificano eventi o situazioni di crisi, coordino tutto tramite radio, interagendo con le forze dell’ordine e i servizi di emergenza per garantire una risposta efficace”.

La passione per il vino è un altro aspetto importante della sua vita: “Ho deciso di diventare sommelier e il percorso è stato impegnativo – racconta – Ci sono voluti circa due anni di studio intensivo. La parte più complessa è stata quella dell’abbinamento cibo-vino, ma con impegno e dedizione sono riuscito a superare le difficoltà. È stata una grande soddisfazione, non solo per me, ma anche per l’Associazione Italiana Sommelier e per l’Associazione Sommelier di Sulmona che ha creduto in me”.

Affrontare la condizione di non vedente

“Per me la memoria fotografica è molto importante. Prima del 1996, quando vedevo, ho cercato di acquisire il maggior numero possibile di immagini e punti di riferimento per orientarmi. Il senso dell’orientamento è cruciale; senza di esso, anche con il cane guida o il bastone bianco, è difficile orientarsi. Senza sapere dove ti trovi, il cane non può guidarti correttamente e il bastone diventa meno utile. Quando ho perso la vista, ho fatto un corso di orientamento e mobilità con il bastone bianco a Roma, una città complessa con molte barriere. Ho avuto un’insegnante eccellente da Torino che mi ha insegnato a utilizzare i punti di riferimento come il rumore di una fontanella o un marciapiede rotto per orientarmi”.

Un aiuto concreto arriva dal Governo, spiega Ivan: “Il governo ha previsto fondi per abbattere le barriere architettoniche, come gradini o la costruzione di ascensori e montascale, che possono aiutare persone con diverse disabilità. Ogni persona può quindi migliorare la propria quotidianità a casa. Io stesso ho acquistato una macchina usata per facilitare piccoli spostamenti, come andare a fare la spesa o portare il cane dal veterinario. Affrontare la situazione con intelligenza, riconoscere i propri limiti e non offendersi per le incomprensioni degli altri sono fondamentali. È inutile preoccuparsi troppo per le difficoltà quotidiane, considerando che tutti sono sotto pressione”.

“Le barriere architettoniche sono una realtà, ma spesso le barriere mentali risultano ancora più complesse – osserva – Nonostante viviamo nel 2024 e le informazioni siano facilmente accessibili, c’è ancora molta superficialità tra la gente. È fondamentale accendere un focus su questo tema: per esempio, sarebbe utile implementare menu in Braille nei ristoranti o codici QR per facilitare l’accesso tramite smartphone e dispositivi specializzati”.

Gli affetti giocano un ruolo cruciale: “Avere una famiglia che supporta, amici pronti ad aiutare e una casa dotata di un minimo di domotica per migliorare l’abitabilità e la sicurezza sono aspetti cruciali. Inoltre, avere un lavoro è essenziale. Anche se ci sarebbero molte altre cose utili, è chiaro che ogni persona ha la propria storia e le proprie esigenze specifiche”.

Raiano: Memorie e tradizioni

Nonostante il trasferimento a Pratola Peligna per motivi di mobilità, Ivan conserva un amore profondo per Raiano: “è il luogo dei miei ricordi più belli – racconta con nostalgia sottolineando anche la gioia di vivere in un paese ricco di tradizioni e legami familiari – Raiano ha sempre avuto un posto speciale nel mio cuore – dice – È un paese che mi ha dato tanto, sia in termini di esperienze personali che di connessioni con le persone”.

“Tra le gole di San Venanzio scorre il fiume Aterno, e ricordo le domeniche passate al fiume o alla sorgente della Solfa per l’acqua sulfurea. Spesso visitavamo l’Eremo di San Venanzio, il Vecchio Mulino e andavamo in collina per le scampagnate del lunedì di Pasqua e Ferragosto. Raiano è ricca di uliveti, vigneti e ciliegi, e la campagna, con le terre dei nonni e dei genitori, era un punto di riferimento che ci ha legati a luoghi affascinanti e ci ha permesso di apprezzare prodotti tipici di alta qualità”.

Le tradizioni locali, come le festività e le celebrazioni, giocano un ruolo fondamentale nella vita del paese, creando un senso di appartenenza e di comunità che resiste nel tempo.

“Nei piccoli paesi, l’attenzione verso gli altri è maggiore rispetto alle grandi città, dove l’empatia a volte manca. Da ragazzi, dovevamo inventare il nostro divertimento, stimolando la creatività e, a volte, correndo qualche rischio. Oggi, sembra che senza telefonino non si possa vivere; spesso, quando vado nelle scuole con il mio cane per sensibilizzare i ragazzi sulla mia condizione, noto che la loro concentrazione dura poco, probabilmente a causa della rapidità delle informazioni che ricevono attraverso lo smartphone”.

Tradizioni e sfide: i tesori della Valle Peligna e il lavoro dei viticoltori

“I piatti tipici della Valle Peligna e della tradizione abruzzese sono un vero tesoro. Tra i dolci, ci sono le ‘ciambellette con la glassa bianca’, che io in famiglia ho sempre chiamato così, anche se non sono sicuro del nome ufficiale. Questi dolci legati ai miei ricordi sono spesso preparati in casa, e sarebbe bello se i giovani preservassero e commercializzassero questi prodotti tradizionali. Un prodotto di qualità della Valle Peligna è la Ratafia, un liquore pregiato realizzato con ciliegie (visciole) nelle cantine locali. È importante riconoscere il lavoro che c’è dietro, non solo il prodotto finito. Lavorare la terra è complicato: richiede impegno quotidiano, attenzione ai costi e protezione dalle intemperie, che possono danneggiare il raccolto. I viticoltori affrontano molte sfide e il loro lavoro non è affatto facile”.

Il paese oggi

Nonostante il calo demografico, Raiano mantiene il suo fascino e il suo carattere distintivo: “Oggi, il paese ha una bella zona industriale e recentemente è stato acquisito uno stabilimento termale con annesso albergo – spiega Ivan – Raiano è noto per la produzione di olio e vino, e spero che il territorio possa recuperare e sviluppare ulteriormente queste tradizioni. Il potenziale per valorizzare le risorse locali e attrarre visitatori è grande, e sono ottimista riguardo alle prospettive future del paese”.

Feste e tradizioni locali

“La festa di Sant’Antonio il 17 gennaio e la celebrazione di San Venanzio il 18 maggio sono eventi importanti – dice Ivan – Ma la Sagra delle Ciliegie è la festa principale dell’anno. Raiano è famosa per le sue ciliegie, e questa festa è un momento di grande orgoglio e celebrazione. Le sagre e le feste rappresentano un’opportunità per celebrare le tradizioni locali e per unire la comunità in momenti di festa e convivialità”.

Ivan menziona anche un’iniziativa recente: “Quest’anno abbiamo organizzato una degustazione al buio del vino, che ho coordinato con l’assessore Antonietta Mancone e il supporto di Raiano Eventi. È stato un evento gratuito per avvicinare le persone al mondo del vino e riflettere sulle esperienze sensoriali. Questo evento non solo ha offerto un’opportunità unica per esplorare il mondo del vino in modo diverso, ma ha anche contribuito a sensibilizzare il pubblico sull’importanza dell’inclusione e della diversità sensoriale”.

Un messaggio di generosità e altruismo

“Ho imparato che la vera ricchezza sta nel dare e non solo nel ricevere – afferma – Quando ci concentriamo sul prendere, accumuliamo solo cose materiali che alla fine non portano a nulla. Ma quando diamo, costruiamo un futuro migliore per tutti”. Un messaggio di altruismo che Ivan cerca di vivere e di trasmettere attraverso le sue azioni e il suo impegno nella comunità. “Questo è un valore che dovremmo trasmettere attraverso l’educazione civica nelle scuole e nelle famiglie”, aggiunge.

Una canzone per ispirare: “The Wall” dei Pink Floyd

Infine, Ivan condivide il suo amore per la musica degli anni ‘80 e la sua canzone preferita, “The Wall” dei Pink Floyd: “Questa canzone parla dell’abbattimento delle barriere. Per me, rappresenta non solo le barriere architettoniche, ma anche quelle mentali. Il muro di Berlino, per esempio, ha segnato una svolta significativa, abbattendo barriere fisiche e mentali e avvicinando le persone”.

La storia di Ivan e la sua visione di Raiano offrono una prospettiva unica su come affrontare le sfide personali e comunitarie, mentre celebrano l’importanza delle tradizioni e dell’ospitalità. Raiano, con la sua bellezza e la sua storia, continua a essere un punto di riferimento prezioso per tutti coloro che vi si avventurano.