IL TRABOCCO DIAMANTE E LA PIAZZA SUL MARE: TURISMO E LAVORO, SAN SALVO SI PREPARA AD APERTURA

Marzo 9, 2023 7:55

SAN SALVO – Dalle Tremiti alla Maiella da uno specchio d’acqua, un panorama mozzafiato su una struttura di 350 metriquadri, di legno e acciaio, che non intende imitare le antiche macchine da pesca ma nasce come parte integrante di un ambizioso progetto di sviluppo turistico: una “piazza sul mare” da 80 posti di lavoro, almeno in questa prima fase.

E così raggiungendo il porto di San Salvo (Chieti) si scopre che il discusso e atteso Trabocco Diamante è solo una porzione dell’ampio disegno “Cala del Golfo” tracciato dalle Marinelle, la società che ha costruito e gestisce l’area che oggi conta 243 posti barca e diverse infrastrutture, oltre all’area pineta di 2.100 mq e i servizi annessi, come bar, stabilimento e ristoranti.

La società, nata nel 2002, ha contribuito all’avvio dei lavori al porto nel 2005 quando l’azionista di maggioranza era il Comune, che nel 2011 è uscito cedendo le quote che a quel punto sono state acquisite da privati che hanno continuato ad investire.

Circa 4 milioni per i lavori del lotto in cantiere, che oltre al Diamante comprende anche l’anfiteatro, o piazza, da 800 posti, che si aggiungono a quelli iniziali del porto per un totale di più di 10 milioni di investimenti per l’intera area. E in programma c’è anche un nuovo lotto, che sarà realizzato nel 2024-25 e che riguarda una struttura alberghiera, per circa 2 milioni di euro.

“L’obiettivo è quello di inaugurare il trabocco e questa nuova area entro fine aprile, in modo da essere pronti per la tappa del Giro d’Italia”, spiega ad AbruzzoWeb Oreste Ciavatta, presidente della società Le Marinelle.

La grande partenza ci sarà il prossimo 6 maggio proprio dall’Abruzzo. Ad aprire le danze sarà una cronometro individuale di 18.4 km sulla Costa dei Trabocchi da Fossacesia Marina (interamente sulla pista ciclabile) ad Ortona. La seconda frazione porterà il gruppo da Teramo a San Salvo.

Un’occasione di rilancio turistico importante per l’intera regione, una vetrina internazionale che rappresenta un’opportunità senza precedenti per la Costa dei Trabocchi e la Via Verde, la ciclopedonale nata sull’ex tracciato ferroviario da Ortona a Vasto che arriva ora ad “abbracciare” anche la piazza sul mare di San Salvo.

L’idea del trabocco è nata nel 2014-15 da un gruppo di imprenditori, tre locali e uno australiano con origini molisane, che ha cominciato ad ipotizzare un nuovo modello di porto, da darsena e parcheggio per le barche a piazza sul mare. È arrivato così, sugli scogli, anche un anfiteatro, un’area eventi affacciata sull’acqua, punto di accesso attraverso la passerella al trabocco. A servizio della piazza anche due chioschi con bar.

Il progetto è dell’ingegnere Nicola Centofanti.

“Per avere tutte le autorizzazioni ci sono voluti 8 anni, il progetto è stato presentato nel 2014, il permesso di costruire ad agosto 2019 e sarà pronto a fine aprile 2023”, sottolinea Ciavatta.

Il pezzo forte è il nuovo trabocco, una struttura di 350 metriquadri ancorata a scogli naturali da pilastri in acciaio.

“Ospiterà un ristorante che sarà completamente gestito dalle Marinelle, così come le altre attività. In questi giorni sono in corso i colloqui per circa 80 figure, tra camerieri, cuochi, aiuto cuochi, lavapiatti, barman, addetti alle pulizie. A questi dipendenti andranno ad aggiungersi anche i lavoratori stagionali”, fa sapere il presidente delle Marinelle.

L’intenzione, infatti, è quella di tenere aperto il ristorante tutto l’anno, mentre le altre attività come i chioschi apriranno solo d’estate.

Non sono mancate le polemiche, soprattutto per il trabocco che non è ritenuto una fedele riproduzione delle famose macchine da pesca che hanno dato il nome a questo tratto di costa: “Non era nostra intenzione ricreare un classico trabocco – precisa Ciavatta – e il Diamante infatti non pescherà. Per quanto ci riguarda possono chiamarlo come vogliono, non seguiamo la scia delle polemiche. Faccio notare solo che anche i trabocchi erano nati solo per pescare e poi si sono trasformati in ristoranti. Comunque sia le definizioni non ci appassionano. Volevamo realizzare una struttura unica lungo tutta la costa adriatica e lo abbiamo fatto”.