L’AQUILA – Una mostra dedicata all’amore e alla natura, in tempi di guerra e devastazioni ambientali. E’ “Amore e Tulipani” dell’artista polacca Beata Murawska, che sarà inaugurata sabato 23 marzo alle ore 18, e fino al 25 maggio, nello spazio d’arte “La Dama di Capestrano”, in via Aquila 7 a Capestrano, in provincia dell’Aquila.
Fondatrici e anime dello spazio sono Simonetta Caruso e Letizia Perticarini, la mostra è curata da Barbara Czechmeszyńska-Skowron.
Il debutto di Beata Murawska, coincidente con la laurea nel 1988, fu una vera rivelazione in Polonia. E nel contesto della realtà polacca del tempo – dal grigiore degli ultimi anni di socialismo ed esordi del capitalismo – è stata come una rivoluzione postpunk. Un attacco di colori puri e forme rotonde, pieno di allusioni erotiche. Si distingueva, in quella realtà grigia, provocando stupore come la pittrice stessa: una bella donna alta, bionda, che attirava l’attenzione di tanti.
“Beata è una artista molto affermata e conosciuta in Polonia ma che per amore dell’Italia e della luce della nostra terra ha deciso da qualche tempo di vivere qui. Ci hanno colpito l’energia e la forza dei suoi incredibili colori che sceglie per i suoi quadri -, spiegano Simonetta Caruso e Letizia Perticarini -. In particolare la mostra ha come tema i fiori. Tanti gli artisti che li hanno dipinti. Da Monet a Renoir, da Van Gogh a Schiele, ma anche lo stesso Warhol, per ricordare qualcuno di più recente. L’arte e i fiori infatti, sono strettamente connessi da sempre. Georgia O’Keeffe dipingeva fiori giganti a soggetto prevalentemente unico, Beata Murawska replica i suoi fiori sulla tela e pare non bastarle mai. A volte appaiono determinati nella loro staticità, altre più morbidi e acquiescenti sia che siano stati ritratti con colori vivaci che con colori pastello. Non vediamo l’ora di inaugurare la mostra volutamente proprio all’inizio della stagione primaverile”.
Ha scritto Boguslaw Deptula, professore di storia e critico d’arte. “questo amore sembra più forte di lei, ancora dopo tanti anni di studi. Si è laureata presso l’Accademia di Belle Arti di Varsavia con Stefan Gierowski. Forse è stato lui a indirizzare Murawska verso un migliore utilizzo dei colori, per farli risuonare di un tono pulito, stupefatti del loro stesso splendore. La pittrice possiede un istinto naturale per la bellezza e il colore. Cresciuta in una famiglia di ricche tradizioni, si circondava d’arte sin da piccola: dalle collezioni di famiglia al talento di entrambi genitori, Elzbieta e Marian Murawscy, pittori diplomati all’Accademia di Belle Arti di Varsavia, che in molte occasioni hanno presentato le loro opere in Italia. Beata Murawska racconta le sue emozioni attraverso colori saturi. Si innamorò dei tulipani sin dai tempi universitari. Per lei i tulipani sono come i gigli per Monet, che negli ultimi trent’anni della sua vita ha dipinto questo motivo circa trecento volte. Paragonandolo alla monocromatica realtà del novembre polacco alla fine degli anni Ottanta, questo gesto è stato una vera e propria scossa estetica che ha affascinato l’artista proprio come hanno fatto i gigli con Monet”.
Danno un contributo alla mostra anche gli storici dell’arte polacchi Małgorzata Czyńska e Wojciech Tuleya.
Orari e giorni di visita: dal 23.03 al 25.05.24 dal giovedì al sabato dalle 17:30 alle 20 – la domenica dalle 11 alle 13. Su appuntamento e per info telefonare al +393476761404 – www.ladamadicapestrano.com