L’AQUILA – Torna da lunedì 19 settembre a sabato 26 novembre il Festival del Gran Sasso con la sua ottava edizione, la prima in versione “cittadina”. Proiezioni ed incontri, infatti, attraverseranno L’Aquila per oltre due mesi di eventi ad ingresso gratuito dedicati al Gran Sasso, alla montagna, all’alpinismo e ai temi ambientali.
Numerosi gli ospiti che si alterneranno tra l’Auditorium del Parco, la sede del Cai dell’Aquila e il palazzetto dei Nobili: tra gli altri gli alpinisti Pierluigi Bini e Annalisa Fioretti, gli scrittori Antonio Massena e Roberto Mantovani e i registi Carlo Cenini, Enrico Tavernini, Francesca Borghetti e Daniele Vicari.
Proprio quest’ultimo aprirà la manifestazione lunedì 19 settembre (ore 21) all’Auditorium del Parco presentando il suo film “L’orizzonte degli eventi” girato nel 2005 tra Campo Imperatore, il centro dell’Aquila e i laboratori del Gran Sasso.
A ricordare quelle settimane di riprese, oltre allo stesso Vicari, interverrà anche il fonico aquilano Alessandro Palmerini, che allora era un giovane professionista alle prime armi, e l’aquilano Marco Tobia.
Il giorno successivo sarà dedicato all’esplorazione e all’alpinismo con due proiezioni: “This mountain life” di Grant Baldwin e il toccante “L’ultima vetta”.
Negli incontri successivi il Cai L’Aquila ospiterà Carlo Cenini, Enrico Tavernini, Antonio Massena, Roberto Mantovani e il giornalista Luca Calzolari per la proiezione del misterioso “Chiedilo a Keinwunder” sulla figura dell’alpinista-non-alpinista trentino.
Con l’occasione Luca Calzolari presenterà il suo ultimo documentario breve “Mountain Lockdown”.
Il penultimo appuntamento riguarderà il tema dell’ambiente e del riscaldamento globale: in collaborazione con il dipartimento di Fisica dell’Atmosfera dell’Università degli Studi dell’Aquila si parlerà delle conseguenze del riscaldamento globale sui ghiacciai e sull’Ambiente in generale. La chiusura, il giorno 26 novembre all’Auditorium del Parco, sarà riservata all’alpinismo al femminile con la presenza della regista Francesca Borghetti e la proiezione del suo film “Climbing Iran” incentrato sulla figura di Nasim Esqhi.