L’AQUILA – Al via l’atteso programma di visite “Le Torri della Media Valle dell’Aterno” sabato 16 settembre, con protagonista dell’antico recinto fortificato di Roccapreturo. Domenica 17 sarà la volta del castello di Beffi, sempre in provincia dell’Aquila.
Orario delle visite alle 10:00, alle 11:00 e alle 12:00. Per info si può chiamare il +393287339707
L’iniziativa è Foresta Modello Valle dell’Aterno – FMVA, in collaborazione con Aternostrum, Il Bosco del Fauno, Vallese ASD Associazione di Promozione Sociale Massimo Lelj.
Il progetto finanziato da Fondazione Carispaq con il patrocinio del Parco Naturale Regionale Sirente Velino nell’ambito del bando sul Turismo Esperienziale.
Sarà possibile prenotare anche pranzo con “menù delle Torri” presso Il Cibario, Circolo di Vallese ASD e Ristorante “Il Castello”.
La citazione più antica del borgo di Roccapreturo, che ai tempi si chiamava Praetorium, risale al X secolo in un documento relativo a una elargizione di beni del territorio di Valva all’abbazia di Farfa e sappiamo che alla fine del XII secolo il borgo era un feudo di Gualtiero, figlio di Gionata di Collepietro. La fortificazione si sviluppò dopo l’invasione normanna e con l’avvento degli Svevi. risulta che la fortificazione sia stata soggetta a tassazione nel 1269 da Carlo I d’Angiò.
Ai piedi della torre, il recinto fortificato trapezoidale, simile ad altri sistemi difensivi della zona, come ad esempio il castello di San Pio delle Camere, nell’altopiano dei Navelli o di Roccacasale, nella valle peligna.
Nel XIII secolo anche il castello di Rocca Preturo partecipò alla fondazione della città di L’Aquila, appartenente al quartiere del contado aquilano di San Giorgio.
La torre di Beffi domina invece ciò che resta del castello di pendio, che scende verso la valle, con uno degli ingressi ben conservato, costituito da una porta ad arco a sesto acuto, sulla cui cima campeggia il simbolo di San Michele Arcangelo su una torre. Proprio a San Michele Arcangelo è dedicata del resto la chiesa risalente al XV secolo, vicina al castello.
La torre presenta una pianta pentagonale, con lati di lunghezze differenti; internamente è divisa in 4 piani collegati tra loro con scale a chiocciola ed ospita oggi un centro visite. Nella parte del borgo medioevale ristrutturata c’è poi un caratteristico ristorante, il Cibario, i cui giovani gestori si prendono cura anche della manutenzione della parte di castello limitrofa. La torre ospita già un centro visite molto apprezzato dai turisti.
Le prime documentazioni che attestano l’esistenza dell’abitato di Beffi risalgono al secolo XI, citato dal Chronicon farfense, quando alcuni abitanti donarono il castello e la chiesa di San Lorenzo, di sua pertinenza, all’Abbazia di Farfa. Quando poi nell’anno mille fu fondato il monastero di Bominaco, Beffi ne fece parte per un periodo. L’edificazione della fortificazione è però successiva. ll borgo medievale venne progressivamente abbandonato a partire dal 1.700 secolo e la popolazione si spostò più a monte nell’attuale Beffi.
Nel 1294, va poi ricordato, Pietro da Morrone nel suo cammino per ricevere l’incoronazione con il nome di Celestino V, passò qui a Beffi e si narra di un miracolo compiuto dal santo presso la Chiesa della Madonna della Sanità. L’area è ricompresa infatti nel Cammino del Perdono di Celestino.