NAVELLI: A PASSEGGIO PER IL BORGO CON IL SINDACO, PAOLO FEDERICO

Novembre 25, 2021 11:53

L’AQUILA – Navelli è il classico borgo a impianto medievale, circondato da case-mura e reso accessibile solo tramite alcuni varchi aperti verso l’esterno. Ed è proprio da uno di questi varchi, Porta Santa Maria, che inizia il nostro viaggio. Ad accompagnarci, il primo cittadino del comune di Navelli, Paolo Federico.

In particolare, l’ingresso di porta Santa Maria guarda verso ovest, verso L’Aquila. Spiega lo stesso Paolo Federico, “si trovava nella zona in cui, secondo la leggenda, viveva Jacopo di Notar Nanni”, il facoltoso mercante e cultore d’arte, originario del vicino borgo di Civitaretenga; fece costruire a sue spese il Mausoleo, dove riposa San Bernardino da Siena nell’omonima basilica situata nel capoluogo. Porta Santa Maria conduce alla gradinata d’ingresso della parrocchia di San Sebastiano, realizzata nel 1631 in stile tardo-barocco con sfumature neoclassiche; negli ultimi mesi alla ribalta delle cronache locali per la presenza, al suo interno, di un crocifisso ligneo, anch’esso seicentesco, raffigurante la Passione di Cristo. Un’opera unica nel suo genere, andata persa nei secoli e recuperata dai detriti di in un sottotetto della chiesa (durante le operazioni di catalogazione post sisma eseguite nel 2016 sotto il coordinamento della Soprintendenza Unica per la città dell’Aquila e i Comuni del Cratere).

Paolo Federico racconta che l’edifico che noi conosciamo “risale al 1600”, visto che nel corso dei secoli “fu raso al suolo più volte, anche da Braccio da Montone”. L’ultima volta è stato ricostruito nel 1632, quando ha acquisito la funzione di palazzo baronale, di residenza dei vari feudatari di Navelli che si susseguirono fino alla fine del 1700.

Proseguendo per pochi passi, ci si imbatte inoltre il Palazzo Piccioli, noto come “il quartiere”. In particolare, Palazzo piccioli ospita la cappella di San Gennaro. Sempre in zona, si trova inoltre Palazzo De Roccis, risalente al settecento ed arricchito da pavimenti a mosaico alla veneziana. Il palazzo è oggi di proprietà comunale e, precisa il sindaco Federico, è utilizzato principalmente “come sede di manifestazioni ed eventi di stampo culturale.

A questo punto, tramite Porta San Pelino, si esce dal borgo medievale e ci si ritrova nella zona situata più a sud, dove nell’800 si è sviluppata l’area più moderna del centro abitato, quella ottocentesca, caratterizzata da altri luoghi d’interesse. Molto altro si cela tra le strade e gli scorci di Navelli.