“NO PEDAGGI, AUTO MATTINA PRESTO E BUS NAVETTE”: CAMPO IMPERATORE SOSTENIBILE, PROSEGUE DIBATTITO

Novembre 2, 2024 7:58

L’AQUILA – “Per rendere sostenibile l’accesso a Campo Imperatore, non convince la proposta del sindaco di Castel del monte dell’introduzione dei pedaggi. Meglio il servizio di bus navette, e l’accesso gratuito e con mezzo privato fino ad una certa ora del mattino, magari con numeri contingentati nei fine settimana o in altri giorni particolari, per evitare affollamento. Ad usufruire della finestra” sarebbero certamente le persone interessate all’alpinismo e all’escursionismo”.

Nuova puntata, con l’intervento dell’ambientalista Augusto De Sanctis, presidente Forum H2O, già coordinatore per oltre un decennio di riserve naturali regionali, del dibattito avviato sulle pagine di Abruzzoweb da Matteo Pastorelli, sindaco di Castel del Monte, in provincia dell’Aquila, per una gestione sostenibile degli altopiano di Campo Imperatore, quest’anno presa d’assalto da decine di migliaia di turisti, camperisti e motociclisti, in una rea che in teoria dovrebbe essere a massima protezione nel cuore del Parco Nazione Gran Sasso e Monti della Laga.

Pastorelli, che invoca la convocazione di un tavolo regionale, lo ricordiamo, propone di fare a Campo Imperatore come già si fa da anni nella Grossglockner Hochalpenstrasse in Austria, una delle strade panoramiche più belle del mondo, nel cuore delle Alpi: con tre accessi, tre varchi a Montecristo, (per chi arriva da L’Aquila e Assergi, lago Racollo (per chi arriva da Santo Stefano di Sessanio, e al bivio di Vado di Sole ( per chi arriva da Castel del monte e dal versante teramano e da Rigopiano), dove si paga un pedaggio proporzionato al mezzo utilizzato, e si consegna tutto il materiale informativo. Con un limite massimo di accessi da non oltrepassare, e un sito web ed un app sempre aggiornati che informano su aperture e chiusure a bici, moto, auto e bus turistici, e in cui si indica la presenza di eventuali manifestazioni. Infine parcheggi in altura quanto bastano, ma dove però è vietato campeggiare e bivaccare, manutenzione e controlli impeccabili da parte di una società pubblica ad hoc, grazie proprio ai proventi dei pedaggi.

Proposta che però non convince del tutto De Sanctis, pur condividendo che “Campo Imperatore con l’area dei Corni è un luogo onirico e magico ed è quindi fondamentale, come da anni chiediamo, che non sia lasciato a una fruizione anarcoide che sta causando non solo gravissimi problemi ambientali ma anche di sicurezza. Basti pensare al ripetersi di incidenti stradali o al continuo ricorso al soccorso alpino per recuperare persone spesso poco esperte coinvolte in incidenti in montagna, facendo anche rischiare la vita ai soccorritori. In questo senso, voglio ricordare che presentai una proposta organizzativa per l’accesso regolamentato nell’area dei Corni già nel lontano 1997, rimasta lettera morta nei cassetti del Parco”.

Premesso questo prosegue De Sanctis, il pedaggio proposto da Pastorelli, “è un elemento a mio avviso divisivo da molti punti di vista, a partire dalla questione dell’equità sociale, cioè della possibilità da parte di tutti di fruire di un bene collettivo. Questa è la criticità principale, con l’aggravante che noi cittadini già sosteniamo con le nostre tasse il bilancio dell’Ente Parco che dovrebbe gestire questi aspetti. Poi esiste anche il dovere di dare un effettivo servizio a fronte di un corrispettivo, cosa che praticamente mancherebbe con il mero pedaggio finendo per svilire l’essenza stessa di Campo Imperatore, facendolo diventare un mero mezzo per fare denaro. A mero titolo di esempio, nelle città si paga il parcheggio in talune aree in cambio di pulizia delle stesse, manutenzione, telecamere di videosorveglianza ecc. Nonostante ciò alcuni parcheggi liberi sono sempre previsti”.

Ecco dunque la proposta alternativa: “a mio avviso la soluzione è quella di lasciare la possibilità di accesso gratuito e con mezzo privato fino ad una certa ora del mattino, magari con numeri contingentati nei fine settimana o in altri giorni particolari oppure sempre previa registrazione gratuita, per evitare affollamento e anche per ragioni di sicurezza e controllo visto che a usufruire della “finestra” sarebbero certamente le persone interessate all’alpinismo e all’escursionismo. Dopo una certa ora (le 08:30?), invece, l’accesso potrebbe avvenire solo con navette, lasciando l’auto, il camper ecc, in parcheggi presso i paesi offrendo il servizio a prezzo variabile a seconda del “pacchetto” di cui si intende usufruire: solo navetta; navetta con guida; navetta con guida e pranzo/cena; navetta e poi giro a cavallo e così via”.

Un punto fondamentale, rispetto alla proposta del sindaco, è poi “spostare i varchi vicino ai paesi, prevedendone sostanzialmente quattro e non tre. area di Montecristo o, meglio, Piazzale Simoncelli; Santo Stefano di Sessanio, Castel del Monte e Rigopiano.

“Questo numero e questa localizzazione è dirimente sia per ragioni ambientali sia per ragioni di sfruttamento di infrastrutture e servizi già esistenti o più facilmente realizzabili sia per rendere veramente sostenibile anche da un punto di vista economico la gestione con la creazione di una società di servizi. Ciò anche per prevenire l’insorgere di un palese conflitto di interessi: chi riscuote il mero pedaggio ha tutto l’interesse di veder aumentare i flussi e non invece limitarli come chiede anche il sindaco adattandoli alla cosiddetta capacità portante del luogo, cioè il numero massimo di persone che un luogo può sopportare”, argomenta ulteriormente De Sanctis.

E aggiunge: “una tale organizzazione avrebbe anche un importante effetto collaterale, quello di far trascorrere più tempo i visitatori nei paesi, con i relativi servizi, da quelli medici a tutti gli altri, anche per evitare il costo di doverli poi assicurare nella piana. Inoltre ne beneficerebbero tutte le attività commerciali. Ci sono anche questioni ambientali: l’area del bivio di Vado di Sole, compresa la zona del ristoro Mucciante, e quella di Lago Racollo dove il sindaco immagina di localizzare gli ingressi, sono tra le più importanti di tutta la regione per l’infiltrazione di acqua per la ricarica delle falde acquifere ed è già oggi una vera e propria follia dal punto di vista della tutela delle risorsa idrica abruzzese concentrarci migliaia di persone con tutti i mezzi di trasporto privati. Basti pensare anche ai servizi igienici”.

Sull’accesso gratuito con limiti numerici e previa registrazione, anche per le sole ragioni di sicurezza, basta prendere ad esempio le Gole di Celano dove con un click semplicissimo si prenota l’accesso. Con tale organizzazione rimarrebbe alla fine da assicurare e gestire solo il libero traffico tra Castel del Monte e Rigopiano/Farindola per mantenere ovviamente aperto il collegamento viario ordinario tra le due province di L’Aquila e Pescara, anche per la mobilità per ragioni diverse da quelle turistiche. In questo senso ritorna utile l’esperienza di Castelluccio di Norcia dove il tratto di collegamento è lasciato comunque aperto al traffico con il mero divieto di parcheggio lungo il tragitto. Nel caso di Campo Imperatore servirebbe solo impedire con semplici tecnologie a varco di svoltare verso la piana all’altezza del bivio di Vado di Sole.

C’è poi la questione moto, che per De Sanctis è “una delle problematiche più sentite, in un senso o nell’altro”.

Per quanto mi riguarda non farei distinzioni, visto che con la mia proposta fino ad una certa ora l’accesso con mezzo privato, seppur in forma contingentata, rimarrebbe. Le moto sono causa di un fortissimo inquinamento acustico, tanto che gli escursionisti ormai si lamentano tantissimo perché si sentono fin sulle vette principali rovinando l’esperienza della visita. Come extrema ratio, per venire incontro a questa categoria, in due giorni mensili infrasettimanali si potrebbero allargare la possibilità di accesso, con numero contingentato ma con pedaggio, magari per particolari eventi per i motoclub”.

Ultima annotazione polemica di Se Sanctis: “è paradossale che a raccogliere la sfida lanciata da anni dagli ecologisti e dagli amanti della montagna per una gestione corretta di uno dei più importanti patrimoni naturalistici e paesaggistici europei sia stato un sindaco e non quell’ente che per primo avrebbe dovuto dimostrare l’interesse a dirimere la questione, cioè il Parco nazionale. Ente istituito proprio per gestire proattivamente le criticità e non aggravarle come è accaduto ad esempio con la costruzione del megaparcheggio direttamente sulle praterie montane, teoricamente protette dalla UE, nella cona del ristoro Mucciante. Parcheggio che alla prova dei fatti ha fatto esplodere le criticità a cascata. Auspico quindi che il Parco svolga quella funzione per la quale è nato, raccogliendo queste e altre proposte che certamente arriveranno e coordinando i necessari tavoli di confronto per arrivare, anche per tappe e con adeguati investimenti, in pochi anni ad una gestione all’altezza di questi luoghi”. Filippo Tronca