L’AQUILA – La ristrutturazione della sede di Villa Cidonio, Rocca di Mezzo e la valorizzazione del Centro visite del Camoscio Appenninico di Rovere, per trasformare le strutture del Parco regionale Sirente Velino in hub multifunzionali che richiamino turisti.
Con questo obiettivo il Parco Sirente Velino si candida al progetto “ICE Park interaction and experiential culture in the park”, previsto nella Misura B2.2, “Contributi destinati a soggetti pubblici per Accordi e Partenariati speciali pubblico-privato, per la valorizzazione del patrimonio culturale, ambientale e pubblico”, il programma di intervento per le aree del terremoto del 2009 e del 2016 e del Piano nazionale complementare al PNRR.
Il piano si pone in continuità con l’azione di promozione del territorio messa in campo dal Parco regionale Sirente Velino, attraverso azioni condivise con le sue comunità.
Il progetto “Ice park interaction and experiential culture in the park” è stato, infatti, elaborato insieme ai Comuni del territorio parco: quei paesi che ricadono nel Cratere 2009.
Il progetto si annovera tra le azioni previste nell’ambito della Green Community – ricordiamo che il Parco Sirente Velino è tra le prime Green Communities d’Italia – e, inoltre, viene proposto a integrazione degli obiettivi della Carta Europea del Turismo Sostenibile, riconoscimento recentemente ottenuto dal Parco.
“Confidiamo che la nostra proposta vada a buon fine” – precisa il Presidente Francesco D’Amore – “perché, insieme a quanto già messo in cantiere, condurre questo progetto in porto significherebbe dare veramente vita ad un Nuovo Parco, con lo sguardo rivolto al futuro”.
Obiettivi del progetto rivitalizzare il tessuto sociale ed economico del territorio, creando nuovi servizi culturali e turistici e mettendo a sistema quelli esistenti. Azioni finalizzate, tra le altre cose, a creare opportunità di lavoro.
Nello specifico, il progetto prevede lavori di ristrutturazione e consolidamento del compendio Villa Cidonio, sede del Parco regionale. La struttura è destinata ad includere spazi aperti alla comunità. Tra l’altro, previste l’opera di valorizzazione del Centro visite del Camoscio Appenninico e, ancora, la creazione di un Ecomuseo diffuso.
La sostenibilità economica del progetto è garantita dalla presenza attiva di un partner privato, la rete d’impresa per l’educazione ambientale e l’ecoturismo ESISA, già operante da tempo nell’area parco, che ha un’approfondita conoscenza delle opportunità e, al contempo, delle criticità che caratterizzano quest’area.
“È stato un lavoro progettuale d’insieme che ha visto la partecipazione di diverse professionalità, oltre a quelle dell’Ente. È importantissimo seguire questa strada, quella che ci vede pronti e volenterosi di cogliere il momento giusto per definire progettualità di sviluppo”, dichiara il Direttore del Parco Sirente Velino, Igino Chiuchiarelli.
Al centro del progetto la professionalizzazione e l’impresa, con la scommessa di trasformare le strutture dell’Ente Parco in Hub multifunzionali a valenza turistica: quindi centro di servizi educativi, formativi e sociali, con l’intento di stimolare l’occupazione di giovani e donne.