TERAMO – Manager che affiancheranno enti pubblici e attori privati, formati dall’Università di Teramo, esperti nella creazione di valore intorno alla nuova vocazione del territorio, incentrata sull’alta qualità ambientale, culturale e della vita in generale, come pure una intensa attività seminariale, formativa e sostegno a start-up. Una sede operativa e di coordinamento per ciascuna delle quattro province e a breve un logo identificativo dei luoghi, attività pubbliche e private che si dimostreranno degne di incarnare il brand su cui l’Abruzzo intende puntare, a maggior ragione lasciandosi alle spalle la drammatica emergenza coronavirus.
Questi i primi passi concreti, illustrati oggi in conferenza stampa nel rettorato dell’ateneo teramano, del progetto “Abruzzo regione del benessere”, entrato nel vivo a seguito dell’approvazione dello specifico programma, finanziato con 500mila euro, per il primo step, nella finanziaria 2020 della Regione Abruzzo, su iniziativa dell’assessore con delega alla Formazione, il leghista Pietro Quaresimale.
Un progetto multidisciplinare il cui coordinatore, l’ex consigliere regionale e consulente della Lega, Benigno D’Orazio, ha rivelato “essere nato in fondo da una fetta di pane con pomodoro e olio, cibo sano e semplice, offerto per merenda ad una scolaresca in gita, qualche anno fa nella riserva marina della torre del Cerrano, da me diretta”.
Soggetto attuatore del progetto è l’Agenzia regionale tutela ambientale (Arta), che a sua volta ha scelto l’università di Teramo come partner istituzionale e centro operativo per la provincia teramana, mentre a Chieti, è stato anticipato oggi, la sede la metterà a disposizione l’Arta, per le altre due province sono in corso interlocuzioni con le amministrazioni comunali di Pescara e L’Aquila.
Hanno preso parte alla conferenza stampa, seguita in diretta da Abruzzoweb, oltre a D’Orazio e Quaresimale, il rettore dell’Università di Teramo, Dino Mastrocola, e il direttore generale dell’Arta Maurizio Dionisio, il direttore generale della Asl di Teramo, Maurizio di Giosia, il preside della Facoltà di Scienze della comunicazione di Teramo, Christian Corsi, il direttore amministrativo Arta, Raimondo Micheli, il presidente dell’Ater di Teramo, Maria Ceci.
“Ci raccontiamo da anni quanta parte del territorio abruzzese sia area protetta e di quanta bellezza e salubrità esprime. Ora che anche nel Recovery plan europeo e del governo italiano la parola chiave è sostenibilità e qualità della vita, l’Abruzzo deve vedere nel progetto Abruzzo regione del Benessere la strategia di ampio raggio al centro la sua autentica vocazione”, ha esordito Mastrocola.
Ha dunque rivelato D’Orazio: “l’idea di legare indissolubilmente l’Abruzzo all’eccellenza che può offrire a residenti e turisti, in termini di qualità della vita, di benessere, di salubrità e sicurezza, è in fondo nata quando dirigevo la riserva marina della Torre del Cerrano. Avevamo iniziato a fare visite guidate, offrendo una merenda semplice e sana, pane e pomodoro. Da lì lo sviluppo è stato quello di associare all’educazione ambientale a momenti formativi sulla corretta alimentazione. Ora l’Abruzzo regione del benessere è diventata norma di legge, con l’approvazione dell’articolo 41 dell’ultima legge di bilancio, su iniziativa dell’assessore Quaresimale. Anticipando i temi della sostenibilità al centro del Recovery plan, in una pianificazione ancor più strategica alla luce della drammatica emergenza coronavirus, da cui stiamo uscendo, e che ha reso evidente la centralità della sicurezza sanitaria e della prevenzione”.
Il progetto Abruzzo regione del benessere si svilupperà attraverso una pluralità di azioni volte al miglioramento della qualità della vita della comunità e dei cittadini a livello regionale, tra cui il miglioramento degli strumenti di prevenzione sanitaria, tema quanto mai attuale alla luce della drammatica pandemia di coronavirus, azioni volte all’educazione al benessere che comprende educazione sanitaria, ambientale, conoscenza delle risorse culturali del territorio, materiali e immateriali, il contributo in via diretta al rilancio socio-economico dell’Abruzzo attraverso un’idea di benessere in grado di esplicare i propri effetti nei vari campi della vita regionale come nuovo brand. Tra le azioni previste la creazione di una bio-bank, una banca dati per studiare le caratteristiche metaboliche e genomiche dei centenari abruzzesi, per finalità di ricerca. La creazione di una filiera turistica regionale basata sul turismo esperienziale finalizzate alla valorizzazione delle tipicità naturalistiche e storico-culturali regionali alla riqualificazione del territorio a rischio marginalizzazione economica e demografica.
Ha spiegato l’assessore Quaresimale. “l’Abruzzo secondo autorevoli rilevazioni internazionali è una regione connotata già da un’alta qualità della vita, è uno dei posti in cui si vive meglio. E allora perché non fare di questo una base del nostro futuro sviluppo. La qualità della vita sembra quasi inutile sottolinearlo è centrale per i cittadini residenti, ma è anche un valore economico, è un fattore vincente anche per l’attrattività turistica.
Occorre valorizzare l’alimentazione di qualità e sana, i parametri ambientali ottimi dell’aria e dell’acqua, la bellezza e la cultura di cui siamo custodi. Abruzzo Regione del Benessere sarà tutto questo, con una pluralità di azioni molto concrete che man mano metteremo in campo. Potendo contare anche sulla leva dei fondi europei, ad esempio per quello che riguarda la formazione”.
A breve intanto ci sarà il logo, l’elemento grafico identificativo delle attività che meriteranno di fregiarsi del brand Abruzzo regione del benessere, che sarà scelto all’esito del concorso di idee lanciato dall’Arta, da parte di una commissione composta da professori dell’Accademia delle belle Arti dell’Aquila, specializzati nel design.
“Hanno partecipato ben 70 grafici – aggiorna Dionisio -, con proposte tutte validissime. La commissione a breve farà la sua scelta e non sarà semplice. Il logo darà la possibilità di identificare con un marchio distintivo, in una ottica più ampia del marchio europeo Ecolabel, focalizzato sulle prestazioni ambientali, tutte le attività che saranno previste nei disciplinari e nella filosofia di Abruzzo regione del benessere”.
E ha aggiunto, “l’Abruzzo ha ottimi parametri ambientali, per quanto riguarda la qualità dell’aria e delle acque, e dorammo rimanere tali. Sarà anche importante valorizzare questo aspetto, per rendere più attrattiva la nostra regione”.
L’Arta da una settimana, a sottolineare una vocazione più ampia rispetto a quella rivestita finora, ha cambiato il suo nome aggiungendo alla precedente dicitura anche “per la transizione ecologica”.
Per far camminare il progetto saranno necessari figure professionali ad hoc e ha dunque spiegato il preside della Facoltà di Scienze della comunicazione Corsi: “Il progetto Abruzzo regione del benessere, a cui l’università di Teramo è orgogliosa di dare il suo contributo, avrà come attori fondamentali i manager del benessere, figure che saranno da noi formate, pronte ad affiancare enti pubblici e attori privati, nella creazione di valore intorno alla nuova vocazione del nostro territorio, incentrata sull’alta qualità ambientale, culturale e della vita in generale. I manager dovranno avere alte competenze nella creazione di opportunità e visibilità legate non solo alla qualità ambientale e sanitaria, ma anche anche artistico e culturale, in una ottica a 360°”.
Per poi aggiungere: “una volta terminato questo primo step ci saranno incontri seminariali diffusi su tutto il territorio, e quindi non solo all’interno dell’università di Teramo. Altro elemento strategico sarà l’implementazione di spin-off universitari e la creazione di start-up che possano dare ai nostri giovani la possibilità di sviluppare la loro idea nei territori di appartenenza, in particolare delle aree interne”.
Il dg della Asl di Teramo Di Giosia ha dunque evidenziato che, “l’aspetto della qualità della sanità è centrale per il benessere, e quando il progetto ci è stato illustrato per la Asl di Teramo si è aperta un porta. Il nostro ruolo sarà anche di effettuare analisi oggettive del livello del benessere dei nostri cittadini utenti, in termini di miglioramento del nostro servizio”
Infine il presidente dell’Ater Ceci ha detto che “fondamentale al benessere è anche la possibilità di vivere in una abitazione sicura e confortevole e sarà nostro ambizioso obiettivo di prevedere assegnazioni in base alle singole esigenze dei cittadini. Sta partendo una progettualità molto concreta anche per quello che ci riguarda”.
LA DIRETTA INTEGRALE